Magazine Africa

I "due" Giuseppe / Ricordo di padre Giuseppe Caffarato (IMC)

Creato il 30 dicembre 2013 da Marianna06

 

Caffa

Padre Giuseppe Caffarato nasce il 2 agosto 1913 a Cavour (Torino) e ,dopo il regolare corso di studi in seminario, viene ordinato sacerdote a Roma il 13 marzo 1937.

Si laurea in teologia presso l'Università Urbaniana nel 1939.

La sua destinazione dovrebbe essere il Kenya, ma non può partire a causa della guerra.

Diviene, allora, formatore di molte generazioni di Missionari della Consolata, particolarmente come Maestro dei Novizi.

Dal 1949 al 1969 è Consigliere Generale dell'Istituto. E poi, sempre a Roma, è come Procuratore Generale dell'Istituto e Responsabile dell'Ufficio Missionario Diocesano.

Dal 1990 si dedica alla pastorale, prima a Dublino e poi a Olbia, in Sardegna.

Dopo anni di grande impegno nel servizio missionario in quest’ultima città, svolto senza risparmio di forze ,nell’arco dell’intera giornata e con la massima disponibilità, nonostante l’avanzare dell’età, viene trasferito nella Casa Beato G. Allamano per Missionari anziani ad Alpignano.

Da qui, com’è nell’ordine naturale di ogni esistenza terrena,  dopo avere vissuto una santa vita, ha  raggiunto la casa del Padre.

Queste sono le notizie essenziali,  che riguardano la biografia di padre Giuseppe Caffarato, ma il ricordo affettuoso di chi lo ha conosciuto personalmente e ha collaborato con Lui vanno ben oltre il semplicismo dei dati.

C’è da dire che, per ragioni anagrafiche, padre Giuseppe aveva conosciuto, ad esempio, da seminarista, l’Allamano e ci teneva a ricordarlo.

Lui, appena preadolescente,  l’Allamano ormai persona anziana.

Ebbene, specie negli ultimi anni di permanenza nell’isola, non c’era omelia, nella piccola chiesa di via Asti, in Olbia,  sempre affollata di amici dei missionari, in cui il “nostro” non facesse rivivere, grazie ai suoi ricordi, ai presenti la figura del fondatore  attraverso episodi di vita vissuta accadutigli personalmente.

Episodi  sempre ricchi di suggerimenti e consigli dall’Allamano al missionario in fieri e utili, per esteso,  anche ai laici amanti della missione.

Suggerimenti di spiritualità e di vita pratica insieme.

E, attraverso le  parole di padre Giuseppe, l’Allamano era lì presente , vivo più che mai, così come tutto il contesto della Torino dei primi anni del ‘900, quando l’Istituto , appunto,incominciava il cammino missionario, guardando, in primis, all’Africa(Kenya).

Il dono di padre Giuseppe era,oltre all’accoglienza sempre affabile per tutti e per ciascuno, e in qualunque momento, quello  proprio di saper  raccontare ( quindi di farsi ascoltare),facendo rivivere, ogni particolare della vita del “suo” Istituto, che Egli amava più di ogni altra cosa.

E così facendo, per contagio, accadeva che inevitabilmente facesse innamorare anche tutti gli altri del carisma dell’Allamano.

E io dico che non è stata e non è poca cosa.

Un vita per la Missione (Cent'anni!!!),nella preghiera, nel servizio obbediente e amorevole agli "altri" senza mai rimpianti per la mancata "partenza".

Proprio come il Beato Giuseppe Allamano.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :