I farmaci antinfiammatori non steroidei, chiamati comunemente con l’acronimo FANS, sono tra i farmaci più usati nel mondo per il trattamento del dolore da lieve a moderato, dell’infiammazione e per l’effetto antiaggregante (impedisce alle piastrine di aggregarsi, questo vale solo per l’acido acetilsalicilico).
Va segnalato però che il loro uso, specie se prolungato e ad alto dosaggio, può causare effetti negativi anche gravi. Secondo dati epidemiologici in Inghilterra l’uso di FANS provoca ogni anno circa 2.400 casi di ulcera peptica (dello stomaco o del duodeno). La sigla FANS indica i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, un gruppo di molecole usate per ridurre l’infiammazione (per esempio in caso di malattie come l’artrosi o di disturbi muscolari), per far trattare il dolore (per esempio dopo un intervento chirurgico) e come antipiretici (per abbassare la febbre). L’acido acetilsalicilico, cioè la comune aspirina, è inoltre utilizzato anche a basso dosaggio per la sua azione antiaggregante sulle piastrine in caso di problemi cardiocircolatori.
I farmaci antinfiammatori agiscono bloccando un enzima (la cicloossigenasi o COX) responsabile della sintesi delle prostaglandine, composti chimici con molteplici funzioni. Le prostaglandine da una parte intervengono in caso di infiammazione favorendo la comparsa di dolore, gonfiore e rialzo della temperatura (e questo spiega gli effetti benefici dei FANS che bloccano queste prostaglandine) ma dall’altra svolgono un ruolo importante nel garantire l’integrità della mucosa gastrica (e questo spiega gli effetti negativi dei FANS sullo stomaco).
Gli effetti negativi dei FANS sono in gran parte riconducibili al meccanismo d’azione di questi farmaci. Ne consegue che la più comune reazione negativa è la comparsa di disturbi a carico dell’apparato digerente: nausea, vomito, bruciore di stomaco. L’uso prolungato può favorire la formazione di vere e proprie ulcere della mucosa gastrica con il rischio di sanguinamento. Inoltre sono stati documentati effetti negativi a carico del sistema cardiovascolare (come infarto e ictus) oltre a problemi renali e del fegato. Qualora si dovesse osservare la comparsa di questi disturbi si raccomanda di parlarne subito con il proprio medico così da valutare se proseguire la terapia o se è preferibile cambiare il farmaco.
L’uso dei FANS dovrebbe essere evitato nelle persone che hanno o hanno avuto:
- una ulcera dello stomaco;
- sanguinamento gastrointestinale;
- malattie del fegato o dei reni.
Inoltre chi è in terapia con farmaci anticoagulanti deve evitare l’assunzione dei FANS per il rischio di emorragie. Come regola generale per ridurre il rischio di eventi negativi bisognerebbe utilizzare i FANS solo quando strettamente necessari, ricorrendo in prima istanza agli analgesici (paracetamolo) se non è richiesta un’azione antinfiammatoria. E’ importante evitare l’autoprescrizione, soprattutto se si è a rischio. Si raccomanda quindi di rivolgersi sempre al medico che oltre a valutare l’opportunità della terapia potrà prescrivere la molecola più sicura ed efficace suggerendo il dosaggio e i tempi di terapia più opportuni per il singolo caso. Se ci si rivolge direttamente alla farmacia per l’acquisto di un antinfiammatorio da banco è bene far presente se si stanno assumendo altri farmaci e in particolare se si è già in cura con un altro antinfiammatorio (per esempio l’acido acetilsalicilico a basso dosaggio come antiaggregante piastrinico per la prevenzione cardiovascolare) o se si assumono anticoagulanti.
articolo tratto dal sito Ipasvi