I figli prediletti di Liverpool:
The Beatles (seconda ed ultima parte)
Salve inguaribili viaggiatori,
continuo oggi la segnalazione di Liverpool raccontata attraverso i suoi figli prediletti: The Beatles.
Chi si fosse perso l’inizio dell’articolo, basta che clicchi su: I figli prediletti di Liverpool: The Beatles (prima parte).
Liverpool cerca di puntare sul turismo sempre di più e punta sui fans dei Beatles, che arrivano a frotte da tutto il mondo, per organizzare dei tour classici sulle tracce dei Fab Four.
Un mercato che non ha mai subito flessioni nel corso degli anni, con imbiancati ex figli dei fiori a braccetto con figli e nipoti che hanno letto e visto tutto sui miti dei loro padri e nonni sull'iPhone.
Li incontri proprio all'Albert Dock, dove ha sede il museo Beatles Story. Cuffie e audioguida obbligatori per non perdersi le decine di testimonianze degli stessi musicisti, ma anche di produttori e manager che conducono, una stanza alla volta, nel magico viaggio nel mondo del gruppo e di un' epoca che ha lasciato più di un'eredità, non solo musicalmente.
Ancora oggi sono in molti a commuoversi varcando la soglia della sala dedicata a John Lennon, tutta bianca, col pianoforte a coda spesso presente nelle ultime immagini che lo raffigurano, le note di Imagine di sottofondo.
Una volta riemersi da questa full immersion si parte per il Magical Mistery tour (foto sopra) su un bus identico a quello usato nell' omonimo film del 1967.
I luoghi storici di John, Paul, George e Ringo, a cominciare dalle loro abitazioni dell'infanzia, e delle loro canzoni, scorrono dal finestrino e vengono immortalati da macchine fotografiche impazzite e telefonini.
Gridolini di entusiasmo senza controllo al cancello degli Strawberry Fields e a Penny Lane (foto a destra), canzoni intonate (ma spesso stonate) tra una fermata e l'altra, fino al Cavern Quarter, il quartiere pedonale a più alta densità di memorabilia beatlesiana del mondo.
La statua dedicata a Eleanor Rigby continua a ricordare all the lonely people anche ai turisti frettolosi in cerca di gadget (The Beatles Shop in Mathew Street ne è la mecca assoluta: dagli occhialini alla John a quelli alla Ringo), mentre dal Cavern Club (foto sotto), dove i giovanissimi Beatles hanno suonato le loro future hit circa 200 sere in due anni, emergono le melodie reinterpretate dalle tribute band pettinate come paggi o come hippy a seconda del periodo che interpretano.
Il bello di questo gruppo sta anche in questo, aver avuto l'intelligenza di capire, persino anticipare, fenomeni culturali e musicali. Se all'inizio apparvero come pop star molto attente al look (quando qualcuno osò definirli "femminucce" John Lennon reagì dando il via a una scazzottata), in seguito cambiarono immagine e stile più volte, in una costante ricerca creativa che non si poneva limiti e non si adagiava sugli allori. Liverpool a quel punto però era ormai lontana.
C'erano i viaggi in India da fare, i santoni da conoscere, le tournée negli Stati Uniti, i milioni di fan, le migliaia di donne impazzite, le proprie vite da vivere. Lennon fu il primo a staccare il cordone ombelicale con tutti trasformandosi in icona universale della controcultura. Si allontanava il ricordo della prima moglie Cynthia e del figlio Julian, lasciati al loro destino a Liverpool, e si avvicinava Yoko Ono, artista concettuale giapponese per la quale perse la testa.
New York aveva già soppiantato Liverpool nelle sue preferenze, nonostante la Cia e l'Fbi si ostinassero a cercare milioni di motivi per cacciarlo dal Paese mettendo insieme un file segreto che oggi fa sorridere (pare che Nixon lo odiasse a morte proprio per la sua capacità di aprire le menti con canzoni e azioni).
Nessuno però biasima John per questo, anzi. Se a Central Park Yoko Ono aveva inaugurato, subito dopo l'omicidio, i suoi personali Strawberry Fields, dall' altra parte dell'Oceano, la ex moglie e il figlio hanno partecipato all'inaugurazione del nuovo monumento alla pace e all'armonia dedicato a Lennon dalla città natale in occasione del suo compleanno (il prossimo 8 ottobre avrebbe compiuto 71 anni), uno dei tanti momenti cruciali di un'intera stagione di festeggiamenti.
Stagione caratterizzata da tanta musica, ovviamente, con imprevedibili variazioni grazie alla Royal Philharmonic Orchestra che ha reinterpretato la produzione di Lennon, ma anche da performance come il bed-in, forma di protesta inventato dallo stesso Lennon e da Yoko Ono contro la guerra in Vietnam e riprodotto da decine di emuli volontari sdraiati in comodi lettoni bianchi, tour in taxi Fabcabs), e a piedi (Walking classhero, da uno dei pezzi più famosi della carriera personale di Lennon), mostre fotografiche come quella dedicata al lavoro di Astrid Kirchherr che ebbe la fortuna di ritrarre i Fab Four ancora sconosciuti al grande pubblico, ma già dotati di quattro facce difficilmente dimenticabili.
Liverpool, ancora una volta, non rinuncia a esaltare il suo poeta prediletto, capellone e anarchico che oggi, a oltre 70 anni, continua a essere il suo migliore biglietto da visita. Anche se John forse rimarrebbe perplesso dal nuovo skyline, dalla scarsa presenza di navi nel porto e di portuali in giro per pub.
Molto più probabilmente andrebbe a cercare nuovi luoghi da descrivere e cantare. Liverpool non è più la terra di nessuno. Ha fatto la sua Revolution silenziosa, proprio come John Lennon avrebbe voluto per tutto il mondo: "You say you want a revolution/Well, you know/We all want to change the world".
Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it
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SCHEDA TECNICA LIVERPOOL
Per ulteriori informazioni:
Ente nazionale britannico per il turismo
Corso Magenta 32
20123 Milano (MI)
Tel: 028808151 - Fax: 0272010086
VisitLiverpool.com
The Mersey Partnership
12 Princes Parade
Liverpool L3 1BG
Email: [email protected]
Siti Web:
Visit liverpool: www.visitliverpool.com/it
Visit Britain: http://www.visitbritain.com/it/IT
Come si raggiunge:
In aereo:
L’aeroporto di Liverpool è naturalmente dedicato a John Lennon ed è raggiungibile dall’Italia ed il resto d’europa anche con voli low cost
Distanze: Roma 2142 Km, Milano 1556 Km, Venezia 1819 Km
Ambasciata:
Ambasciata d’Italia a Londra
14, Three Kings Yard
London W1K 4EH
Email: [email protected]
Tel.: +44 (0)20 73122200 - Fax: +44 (0)20 73122230
Web: www.amblondra.esteri.it
Documenti: Per recarsi in Gran Bretagna è sufficiente essere in possesso della carta d'identità valida per l'espatrio o passaporto in corso di validità
Fuso orario: - 1 rispetto l’Italia
Voltaggio energia elettrica: Il normale voltaggio elettrico in Gran Bretagna è 240 v, 50Hz a corrente alternata. le prese italiane hanno i fori disposti in fila verticalmente e sono di forma circolare; le prese inglesi hanno viceversa i fori disposti come i vertici di un triangolo e sono di forma rettangolare.
Gli inguaribili viaggiatori italiani si devono premunire di un adattatore prima della partenza o acquistarlo appena arrivato.
Si possono acquistare in qualsiasi negozio di bricolage o all'aeroporto (più comodo ma più caro), in Inghilterra costa un po' di più che in Italia, quindi è meglio procurarselo in Italia
Valuta: La moneta ufficiale è la Sterlina inglese il cui valore equivale a circa 1,50 euro.
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Periodo consigliato: Tutto l’anno.