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I film che agli amici stretti non consigli: Kynodontas - Visitor Q
Creato il 13 febbraio 2011 da Frogproduction“E dirò ai miei genitori, che mi hai chiesto di leccarti là sotto, sulla tua tastiera”: Kynodontas (Dogtooth per l’estero ). Grecia 2009. Regia di Giorgios Lanthinos. 94’. Una famiglia messa bene a soldi che vive in una villa con ampi spazi verdi e una piscina. Tutto a posto tranne un’educazione particolare per i tre figli, un ragazzo e due ragazze. Questi non escono mai, non oltrepassano mai il cancello, e pare mai l’abbiano fatto. Il padre e la madre li hanno cresciuti mettendo in scena un mondo tutto per loro, gli cambiano i significati delle parole, gli organizzano dei giochi a punti il cui premio è scegliere cosa vedere in tv, cioè solo filmini fatti dalla famiglia stessa. Nel mondo dei figli i gatti sono mostri assassini che si nutrono di umani, quando passa un aereo in cielo la madre butta un modellino sul prato e quelli fanno la lotta per accaparrarselo. Fin qui le stranezze che ti fanno sorridere ( o spazientire ) davanti allo schermo. Il sesso: il padre paga un donna per il figlio, poi sarà una delle sorelle a dover prendere il posto della donna, tutto in maniera animale. La violenza: man mano si avverte una sorta di tensione, tutta questa follia da qualche parte dovrà sbucare fuori, condotta attraverso passaggi lentissimi e insignificanti, anche noiosi, minati da piccole azioni violente rese in maniera essenziale e veritiera. Violenza animale tra fratelli, violenza umana, il padre che picchia prima la donna che pagava per il figlio e poi una delle figlie, colpevole di aver visto dei film in videocassetta ( il mondo fuori è tabù ). Non so quali siano stati i punti di partenza o eventuali finalità riflessive, in rete si trovano recensioni più pertinenti; non penso che si possa partire da qui per parlare della famiglia o di altro, è un film come raramente se ne vedono, è fatto in maniera immagino impeccabile ( non sono un esperto ) per sembrare invece sbagliato, insopportabile, provocatorio, come non dovrebbe essere un film, ma come vorresti invece che a volte fossero i film; come questo. Voto: più di Funny Games o I pugni in tasca, se la gioca con Visitor Q.
“Uccello prematuro”: Visitor Q. Giappone 2001. 84’. Regia di Miike Takashi. Dunque, mumble mumble, non si può raccontare. Dovrei dire che c’è una famiglia in cui il padre va con la figlia che si prostituisce per fare un documentario sugli adolescenti, la madre viene picchiata brutalmente dal figlio e a sua volta si prostituisce, in più si buca; poi succedono altre cose ai limiti dell’inverosimile, il teatro sesso-splatter che piace a Takashi Miike. È un gioco perverso fino alla fine, poi una fiaba acida e straniante (qualsiasi cosa voglia dire ). In Kynodontas avevamo una famiglia di plastica, sotto un sole abbacinante, tutti composti a dovere salvo improvvisi traumi. In Visitor Q la famiglia esplode minuto dopo minuto. La regia di Kynodontas è asettica, lucida, sembra di assistere a un esperimento. Visitor Q è un documentario nel documentario, il tono è grottesco, spinto, le scene paiono filmini amatoriali in sequenza. In entrambe le famiglie intervengono elementi esterni a provocare la rottura, ma la sensazione è che Lanthinos stia parlando d’altro, di natura umana forse, non lo so. Miike mi pare che abbia aggiunto sul finale due elementi poetici, almeno così riesco a dirlo, e in fondo descrive persone bisognose ognuno dell’altra. Le sue perversioni sono portate all’eccesso per fini stilistici, anche per cazzeggiare, si può stare al gioco con più leggerezza. Kynodontas lascia attoniti e angosciati, Visitor Q termina con inaspettata dolcezza.
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