Magazine Politica
Compagni,
è giunto il tempo del primo messaggio di fine anno del 2.0
Mi rivolgo a voi, mentre sta per concludersi il 2010, per condividere qualche riflessione sul difficile periodo che stiamo vivendo e sulle modalità delle nostre lotte. Siamo nel bel mezzo di una crisi del capitalismo, e noi come forza comunista, stiamo soccombendo in essa. Inutili e divertenti sono gli slogan "uscire dalla crisi da sinistra". La sinistra italiana è storicamente innocua al sistema, anzi, diro di più. Risulta persino funzionale ad essa. Il tutto risulta molto più evidente nella politica estera del nostro partito, che definirei orrida a dir poco. Ferrero che si reca a Roma per la liberazione di Sakineh è una fotografia perfetta. Mancano persino le basi solide per una progettualità socialista. Ma questo fattore lo analizzeremo meglio nei prossimi mesi
Punti critici sulla nostra azione politica. Noi ci autodefiniamo un'organizzazione giovanile che agisce con ottica socialista. Il nostro partito patisce, a mio avviso, la sua scarsa azione politica.
Prendo due esempi: la mobilitazione studentesca e la lotta degli operai della FIAT.
Il 14 dicembre è stata un esperienza positiva per un nuovo agire, disorganizzato, spontaneo e confusionale. Sottolineo questo aspetto da approfondire e su cui bisognerebbe lavorare. Ma ha realmente spaventato il palazzo. Destra e sinistra si sono mobilitati a condannare il fatto e lavorando, bene, nel bloccare qualsiasi seguito di tali proteste violente. Hanno sentito quell'aria che in Grecia si respira da diverso tempo. La differenza mi pare sostanziale.
Aleka Papariga del kke ha detto che «i lavoratori debbono rendersi conto delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere». Simone Oggionni, dei Giovani Comunisti, in un video spiega che siamo un movimento non violento che regala fiori ai carabinieri e pacchi regali al ministero. Personalmente gli unici fiori che voglio vedere sono quelli sopra le bare dei padroni del mondo e del loro sistema capitalista. Sull'altro versante, quello operaio, abbiamo visto come in Francia gli operai sequestrino i padroni, minaccino di far esplodere le fabbriche, mentre il massimo spirito rivoluzionario del Segretario nazionale del PRC è chiedere alla Camusso uno sciopero generale e lanciare dichiarazioni tipo questa “Chi lancia latte di vernice contro la sede della Cisl sbaglia". La differenza anche qui mi sembra chiara. In francia sequestrano i manager, in Italia il segretario di un partito comunista si dissocia e attacca dei lavoratori per il lancio di un barattolo di vernice contro una porta. Ora noi abbiamo diverse proposte sulle modalità della lotta, ma oggi volevo soffermarmi solo sull'evidenza del nostro immaginario.
"Molti sono coloro che si immergono totalmente nella politica militante, nella preparazione della Rivoluzione sociale. Rari, molto rari, sono coloro che, perpreparare la Rivoluzione, intendono rendersene degni." G.Friedmann
Ora impegniamoci tutti contro il piano Marchionne, insieme agli operai e alla FIOM della Fiat Mirafiori. Hanno distrutto il contratto nazionale e la sinistra politica e sociale è incapace di reagire. Uniti svegliamoci da quest'incubo, mobilitiamoci e blocchiamo il piano Marchionne lodato e applaudito da destra e sinistra. Ieri Fassino, candidato sindaco di Torino ha detto: "Se fossi un operaio voterei sì al referendum su accordo Mirafiori". Io gli rispondo: "sono un operaio e voterei no al referendum che calpesta ulteriormente i nostri diritti". La differenza è tutta qua: padroni e politici del sistema da una parte, il popolo sottomesso dall'altra. Proviamo a fermarli, il nostro sogno sarà il loro incubo: Patria Socialista.
Questo è il mio messaggio e il mio augurio per il 2011. I fiori regalateli alle vostre ragazze, è ora di mantenere la promessa al compagno Monicelli.
Basta parole: è il tempo di fare la rivoluzione.
Bisogna invece restaurare l’odio di classe, perché loro ci odiano e noi dobbiamo ricambiare. Loro fanno la lotta di classe, perché chi lavora non deve farla proprio in una fase in cui la merce dell’uomo è la più deprezzata e svenduta in assoluto? (Edoardo Sanguineti)
Salutari Andrea
Coordinatore dei Giovani Comunisti Torino 2.0
«La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.» Karl Marx
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