Di recente a BRA c’è stato Cheese 2013.
I formaggi più buoni d’Italia, di tradizione e non e prelibatezze cheese da tutto il mondo!
Ovviamente tutto il rispetto per chi non ama il formaggio…ma…che dire…io LO ADORO e sono sempre alla ricerca di qualche novità mai assaggiata prima.
Ritornare a Cheese è stato molto bello, a maggior ragione vista la compagnia virtuale che mi ha fatto DHL Italia
Con estrema facilità infatti ho potuto scegliere dei formaggi e tanti altri prodotti che erano presenti alla manifestazione e spedirli con il loro progetto GOGREEN ad amici e parenti sparsi in tutta Italia e ho anche potuto agevolmente contattare, proprio in questi ultimi giorni, alcuni caseifici italiani per farmi recapitare comodamente a casa tutto quello che non sono riuscita a comprare a CHEESE.
Parlando di cose buone…apro una piccolissima parentesi su DHL e il suo progetto Go-Green che prima di questo incontro, a dire il vero, non conoscevo fino in fondo. Se andate a dare una sbirciatina sul loro sito si possono reperire informazioni utili con estrema facilità. In breve il loro progetto, inaugurato 5 anni fa anche a livello mondiale, ha l’obiettivo entro il 2020 di ridurre le emissioni di CO2 del 30% con un servizio di trasporto a 360° in tutto il mondo a impatto zero. Gran bella cosa direi! (vale la pena informarsi).
Ma ritorniamo al formaggio.
Se interessa l’argomeno le cose da sapere sul formaggio sono infinite!
Ho pensato di proporre una sorta di domanda/risposta dedicata ai più golosi e curiosi per agevolare la lettura e conoscere cosi in modo veloce qualche curiosità in più!
Quando nasce il formaggio?
Il formaggio, secondo la leggenda, nasce quasi per caso nel mondo arabo. Un contadino, si dice, per trasportare il latte appena munto, lo mise in uno stomaco di capra.
Giunto a destinazione, il latte si era cagliato, era diventato cioè una pasta granulosa di color giallino e la cagliatura era avvenuta proprio grazie al caglio presente nella sacca stomacale della capra.
Altre fonti sostengono che l’arte casearia risalga almeno al 5.500 a.C.
In un sito archeologico polacco infatti, sono stati trovati alcuni vasi bucherellati simili nelle forme ai canestri utilizzati ancora oggi per la preparazione dei formaggi freschi.
Con quale tipo di latte si può produrre il formaggio?
Il formaggio si può produrre con qualsiasi tipo di latte (o quasi). Latte di capra, bufala, mucca, pecora e addirittura a Cheese si è visto come in Africa stiano cercando di lavorare il latte di cammelo per poter produrre e commercializzarne il formaggio. Valgono poi tutte le commistioni, ovvero la mescolanza di latte differente e ancora di latte scremato, parzialmente scremato e intero.
Il formaggio “magro” è davvero magro?
In realtà sembra proprio che il cosidetto formaggio “magro” poi cosi magro non lo sia davvero!
Questo perchè il formaggio si ottiene dalla concentrazione (per disidratazione) delle proteine e dei grassi contenuti nel latte. Da qui si evince come in effetti tutti i formaggi contengano chi più chi meno una certa quantità di grassi che varia almeno dal 12 al 20%. (pensare che le uova contengono l’11% di grassi e il pesce azzurro a volte addirittura molto meno). Grassi che, a rincarar la dose, non fanno nemmeno poi troppo bene in quanto, sono di tipo saturo…già…proprio quelli ritenuti più pericolosi per il sistema cardiovascolare!!!
Quante calorie contiene per curiosità un bocconcino di mozzarella di circa 50-70gr di peso?
Volete proprio saperlo?!? Contiene l’equivalente del totale delle calorie di una fetta di 200gr di vitello…
Quali sono i formaggi più grassi e quali i più magri?
I più grassi sicuramente sono il gorgonzola, alcuni tipi di fontina, il camambert, il mascarpone e la mozzarella di bufala con una percentuale di grassi che va dal 48 al 53%.
Quelli abbastanza grassi sono i più comuni ovvero caciocavallo, fontina, provola, scamorza e mozzarella con una percentuale grassa che va dal 44 al 47%.
I più magri…la ricotta e le cagliate magre.
Cosa ci dice l’etichetta del formaggio?
Leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo dovrebbe essere sempre il nostro MUST.
Le etichette dei formaggi devono necessariamente riportare le indicazioni di legge, ovvero: denominazione del formaggio, ingredienti, modalità di conservazione, denominazione del produttore e luogo e numero di lotto.
Se il prodotto è soggetto a calo di peso (come quasi tutti i formaggi freschi, ad alto contenuto di acqua), andrebbe specificato sulla confezione, oppure venduto direttamente a peso. Altra componente importante dell’etichetta è la tabella nutrizionale nella quale sono indicate le caratteristiche del prodotto in base al contenuto di lipidi, proteine, carboidrati, ecc.
Come si può equilibrare un pasto nel quale non siamo riusciti a resistere alle tentazioni del formaggio?
Intanto bisognerebbe essere consci del fatto che il formaggio è esso stesso per apporto calorico e per quantità di grassi un “secondo“. Quindi risulta molto sbagliato consumarlo addirittura dopo un secondo di carne o di pesce. (dovrebbe essere infatti un’alternativa a questi ultimi).
Ricordiamoci di non superare le 150Kcal di formaggio per pasto e di accompagnarlo ad una sana porzione di verdura ricca di vitamine dato che lui, il Formaggio, contiene molte proteine nobili, calcio, fosforo e magnesio ma non vitamime soprattutto la C.
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