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I gatti e il team building

Creato il 25 settembre 2013 da Lanterna
Facciamo una distinzione: penso che ci siano enormi differenze tra avere un gatto e averne più d'uno, soprattutto se arrivati in periodi diversi e per vie diverse. Ancora di più tra il tenerli in casa e l'avere a disposizione un territorio aperto.
Siccome sono una che non si fa mancare niente, ho 4 gatte, un gatto e un intero bosco intorno a casa mia. Il trasloco ha esacerbato alcune situazioni precedenti, ma nella sostanza non ha cambiato molto: le gerarchie sono rimaste sempre le stesse.
In fondo alla scala ci sono i due "piccoli", Rachel e Quarto, arrivati un anno fa. Loro giocano, si godono il momento, si avventano sul cibo senza rispetto per le gerarchie e si pigliano dei cazziatoni mica male.
Fuori scala c'è la regina madre, ovvero la Bianca: la gatta che tutti rispettano e che non si schiera mai. Al momento soffre di spaesamento, perché torna alla casa vecchia, ma non c'è bisogno di andarla a cercare, torna per conto suo dopo un paio di giorni. E dorme nei posti più morbidi e impensati.
E restano le due iene.
La Quarta nell'ultimo anno aveva già rafforzato la sua posizione di leader nella casa vecchia, e ora si trova nel suo territorio, quello dove lei è arrivata prima di tutte le altre e che ha scelto come terreno di caccia. Ovviamente non ha nessuna intenzione di dividerlo con altri. Tantomeno con la Pinta, che è la sua diretta rivale: più giovane ma ormai matura, intelligente, molto legata a me.
Pinta soffre del fatto di essere stata tolta dal suo territorio e di doversi trovare un posto nel territorio della Quarta. Non a caso, è la gatta che sto trattando ad ansiolitici e che sto tenendo più d'occhio. Lei rimane in zona solo se ci siamo noi, altrimenti viene cacciata dalla Quarta e ritorna alla casa vecchia.
Dal momento che poi è un casino riportarla indietro, la stiamo facendo uscire solo quando ci siamo noi.
Infine ci sono io, che cerco faticosamente di occupare il posto di femmina alfa. E mi trovo ancora una volta a sperimentare quanto la leadership sia un casino, se la prendi seriamente.
OK, sono "solo" gatti, ma sono i miei gatti. Ho la responsabilità del loro benessere e pulisco le loro marcature se fallisco in questo compito. Devo cercare di riconoscere i rispettivi ruoli senza favoritismi, ma nel contempo aiutando chi è in difficoltà.
Ogni tanto vedo gli occhi della Pinta farsi enormi per la gelosia, ma non è neppure giusto che smetta di dare attenzione ai piccoli. Ogni tanto mi tocca pulire per terra senza protestare, e pazienza, non avrò mai più il pavimento così pulito. Ogni tanto rifilo a qualcuno un piccolo incentivo di nascosto (io preferisco dire "in privato"). E ogni tanto devo prendere qualcuno per collottola e sbatterlo fuori senza pietà.
Ogni tanto guardo la mia capa e la capisco profondamente.

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