Magazine Lifestyle

I germogli nell’alimentazione

Creato il 27 aprile 2011 da Rossellagrenci

PennyGKWGWeek10-015

Quale momento migliore per cominciare a mangiare i germogli se non la primavera?

 

I germogli sono uno sprint di energia, ricchi di principi nutritivi come vitamine, enzimi ed oligoelementi, e di facile digestione. Nell’800 e nel 900 sappiamo dai racconti dei missionari che si faceva largo uso dei germogli presso le popolazioni della Cina e dell’India.

I semi di cereali o legumi (naturalmente biologici!) allo stato crudo sarebbero indigesti oltre che immangiabili, quindi devono essere cotti per renderli commestibili ed assimilabili. Il calore, infatti, trasforma gli amidi in carboidrati più semplici, le proteine in frammenti più solubili, e così è possibile utilizzarli per la nostra alimentazione.

Con il calore però, la “vita” che è presente allo stato latente nel seme, scompare: infatti, un seme dopo la cottura non è più capace di germogliare.
Invece la germogliazione permette di mangiare crudi quegli stessi semi, fornendo cibi ricchi, vitali e nutrienti, in cui l’energia “potenziale” contenuta nel seme si libera e si trasforma in energia assimilabile dall’organismo.
Il germoglio infatti costituisce un alimento fresco, che si presta ad essere mangiato crudo, ricchissimo di nutrienti quali vitamine, enzimi, oligoelementi, aminoacidi essenziali; è facile da digerire, è privo di scarti poiché si utilizza per intero, è gustoso, è facile da preparare e conservare, ed è anche molto economico poiché dà un’ottima resa.

Per tutte le altre notizie su come prepararli e come mangiarli vi rimando qui.

Se volete mangiare dei germogli e non avete il germogliatore vi consiglio questo in terra di Siena, che trovate su Macrolibrarsi, dove trovate anche i semi da far germogliare.

I GERMOGLI NELL’ALIMENTAZIONE

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog