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i giardini di luglio

Creato il 15 luglio 2012 da Frufru @frufru_90
i giardini di luglioTira il vento rinfrescando l'aria. Finalmente.  Stasera, mentre una band cantava Battisti, qualcuno indossava addirittura il giacchetto di jeans, cosa incredibile fine a ieri.  Questa è stata la settimana della prima festa del mio paese, festa che ho vissuto completamente da estranea ai lavori. Me la sono proprio goduta, tutte le sere ero lì, a mangiare la torta con le salsicce e a girare in tondo come una trottola parlando del più e del meno con le mie cuginette, guardandomi un po' intorno alla ricerca di un nuovo obiettivo maschile da ammirare, visto che lui praticamente non c'è stato mai. Ovviamente l'ho trovato: F., otto anni più di me, moro, occhi scuri, taciturno. Carino dai. È interista però. Pazienza. Dovrebbe essere un amichetto di M., basso, ma carino, peccato per quello che ha nella testa: è ubriaco anche alle tre del pomeriggio, quando ci sono le partite. Gioventù bruciata, in certi casi è proprio così. F. comunque non l'ho mai visto ubriaco, a parte in occasioni speciali tipo la promozione della squadra di calcio in eccellenza o il matrimonio di un suo amico. In occasioni speciali ci può anche stare.
Se c'è una cosa che mi piace dell'estate è quest'aria di paese che all'improvviso si riempie di musica. Finalmente c'è qualcosa da fare o qualcuno da vedere anche qui, in questo angolo del cuore verde d'Italia, dove cantano le cicale e si maturano i pomodori. I bambini corrono liberi sul prato, qualcuno gioca a pallone, altri improvvisano chiapparelle e nascondini. Una volta c'ero anch'io mischiata lì in mezzo, però preferivo andare sullo scivolo o a guardare i pesciolini rossi. Adesso quello scivolo rosso su cui andavo io non c'è più, al suo posto ne è sorto uno di legno, qualche anno fa, grazie a una proposta del consiglio comunale dei ragazzi di cui facevo parte anch'io. I pesciolini rossi ci sono ancora, anzi, ieri sera si sentivano anche le ranocchie.  L'estate serve per fare il punto della situazione. Ci si rivede tutti, grandi, piccini, ragazzi. Da un anno all'altro crescono le tette e spuntano le barbe, cambiano i tagli dei capelli e le gonne si accorciano. Tu ti ritrovi seduta su un muretto a guardare le dodicenni atteggiarsi a donne chiedendoti se anche tu eri così. E forse no, non lo eri. Niente cellulare ipertecnologico in mano e nemmeno tutto quel trucco, niente Facebook e niente orari di rientro così larghi. Queste dodicenni stanno in giro fino a notte fonda, fumano come ciminiere e cambiano fidanzati come fossero scarpe. Temo di essere invecchiata o forse sono proprio nata vecchia. Di reggiseni imbottiti non ne compravo, anche perché quelle due cose davanti mi erano cresciute da un po' ed io, francamente, proprio non sapevo che cosa farci. Adesso ho capito. Se avessi indossato magliette diverse e se avessi usato sguardi diversi forse avrei avuto un'adolescenza più semplice, ma non mi piacevo e quindi è andata così.  Alla festa ho rivisto la N. che ha superato la brutta fine del suo lungo amore per M.. Lui, quasi trentenne, l'ha malamente lasciata per poi mettersi con una ragazzina. La N., mia compagna di classe di elementari e medie, ha incassato il colpo, si è dimagrita, ha tagliato i capelli e si è di nuovo innamorata di un ragazzone che non sarà bello come M., ma certamente è buono.  L'ho odiata a lungo, per tutti gli anni delle medie. Lei era stata eletta la più bella della scuola e se la tirava un sacco. Almeno così credevo, in realtà più probabilmente aveva semplicemente capito prima di me come usare quel che riempiva il reggiseno. Piaceva a tutti e, di conseguenza, piaceva anche a se stessa. Era alta e magra, ma decisamente snob per i miei gusti. Le piaceva un ragazzo di un anno più grande di noi, ma lui non la calcolava ed io ci godevo. Avrei voluto dirglielo ridendo:sarai anche la più bella della scuola, ti vorrebbero anche tutti, ma non ti vuole l'unico che vuoi tu!Ci avrei aggiunto anche una bella risatina malefica.  Poverina. Quello che le piaceva era proprio bello, l'ho messo meglio a fuoco più tardi. Era, ed è, anche un bravo ragazzo, con la testa al posto giusto. Devo ammettere che N., l'ex più bella della scuola, ha avuto un gran colpo d'occhio. E devo ammettere che, adesso, è l'ex compagna di classe di elementari e medie con cui parlo più volentieri. Strana la vita, eh? Mi sta simpatica. E non è nemmeno più così tanto bella. Ahahahah. Risatina malefica.  Scherzo.
R. invece dal suo amore finito male non si è ancora ripreso. Lei l'ha preso, mollato, ripreso, rilasciato per un tempo lunghissimo. L'ha anche ripetutamente tradito con innumerevoli esemplari di genere maschile e lui niente, non riesce a liberarsi di lei, del suo ricordo. Mi chiedo se l'amore può davvero rendere così ciechi. Mi chiedo se davvero ci si può lasciare calpestare così, dimenticando la propria dignità.  Ché poi io a R. voglio bene, solo che è timido quanto me, quindi non c'è mai stato così tanto dialogo tra noi. E comunque gli uomini che sitappetizzano per amore non mi piacciono, il rispetto per se stessi viene prima di tutto.
Domani è l'ultima sera di questa prima festa. Ovviamente non mancherò. Buonanotte
Che anno è che giorno è questo è il tempo di vivere con te le mie mani come vedi non tremano più e ho nell'anima in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore e poi ancora ancora amore amor per te fiumi azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie l'universo trova spazio dentro me ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è   Lucio Battisti

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