Magazine Società

i gruppi hipster, indie, hardcore

Creato il 24 novembre 2011 da Pesa
Parliamoci chiaro: in Italia chi è che realmente lavora? L'imbecille. Se tu sei in questo paese, e ti permetti il lusso - perché al giorno d'oggi chi ha uno stipendio è una privilegiato - di avere un posto di lavoro, e in quelle sei/otto ore giornaliere muovi anche un solo dito, sforzi anche solo minimamente la tua mente per produrre qualcosa di utile, allora mio caro, lasciatelo dire, sei un imbecille. 
E non parliamo di quelli che se la prendono pure a cuore quando qualcosa gli va storto sul luogo di lavoro! Una categoria indicibile.
Perché devi star lì a tormentarti per trenta ore settimanali se poi tanto quello che fai, i tuoi sforzi, il tuo impegno finiscono buttati al vento? Certo, per contratto hai uno stipendio che ti arriva puntualmente alla fine del mese, ma chi ripaga tutto il sudore, la fatica, le notti insonni passate al PC, gli occhi gonfi per le giornate interminabili davanti allo schermo? Nessuno, assolutamente nessuno. 
E allora, caro lettore, che magari ora sei proprio davanti al PC del tuo ufficio e mi stai leggendo, perché non fai come probabilmente fa il tuo collega? Fregatene. Continua a stare sul mio blog, guarda video su YouTube, spulcia profili di gnocche su Facebook, tanto lo stipendio, comunque sia, ti arriva, e non accuserai la benché minima fatica. Forse solo un po' di noia, ma niente di che. 
Purtroppo, invece, io sono un imbecille, e vi dirò di più: sono proprio quell'imbecille estremo, indicibile, che se la prende pure a cuore! Il bello è che non posso farci nulla, cerco di fregarmene, provo con tutte le forze ad impormi di star seduto sulla mia bella e (s)comoda poltrona in panciolle, a girare i pollici e scrivere amenità, ma niente da fare... lavorare bene, ringraziando con la mia fatica e le mie diottrie chi mi ha permesso di star qui, è più forte di me. Ma almeno, la notte, posso dire di andar letto con la coscienza pulita, e anche con un buon libro tra le mani. 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :