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I Jeunes Restaurateurs d’Europe protagonisti di The Secret Restaurant

Creato il 09 maggio 2012 da Controstilefashion
L’associazione di giovani chef inaugura il nuovo dining concept di Milano
I Jeunes Restaurateurs d’Europe protagonisti di The Secret Restaurant
Un luogo nascosto e un menù a sorpresa sono gli ingredienti che danno vita a The Secret Restaurant, il nuovo dining concept che inaugura il 21 maggio a Milano all’interno delle storiche Sale del Re in Galleria Vittorio Emanuele II e che vede coinvolti i Jeunes Restaurateurs d’Europe, l’associazione di giovani chef e proprietari di ristoranti, alfieri della gastronomia d’eccellenza e promotori dei prodotti del territorio nazionale.
I Jeunes Restaurateurs d’Europe protagonisti di The Secret Restaurant
Un evento ‘segreto’ sia per l’eccezionalità della location, solitamente non disponibile al grande pubblico, sia soprattutto per il contenuto dei menù che non viene reso noto agli ospiti fino al momento del servizio in sala. Le cene infatti non sono à la carte e lasciano quindi ai clienti il piacere di scoprire cosa nasce dalla creatività e abilità delle 16 squadre di Jeunes Restaurateurs d’Europe che si avvicendano ai fornelli. Accenti tematici diversi per ogni data e dettati dagli chef che, sotto la guida dei fratelli Colleoni del ristorante S.Martino di Treviglio, legano armonicamente la cucina e la sala per dare vita ad un’esperienza di eccellenza e qualità.
Un’iniziativa unica che per sedici lunedì fino a maggio 2013 ha per cornice Le Sale del Re, prestigioso emblema del salotto di Milano, che riaprono finalmente le porte per ospitare gli eventi più esclusivi della città, in perfetto equilibrio fra tradizione e design. Il magnifico Salone, cuore pulsante di The Secret Restaurant, vanta un affaccio privilegiato in Galleria ed è dominato dal tavolo imperiale, allestito nei canoni della classicità e del lusso tipici del luogo. Un unico tavolo che unisce tutti gli ospiti con l'intento di ricreare un’atmosfera di convivialità all’interno di una residenza privata, quasi fosse “la casa dei giovani ristoratori".

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