I latticini come alimenti anti-crisi

Da Anna Maria Simonini @AMSimo

Le stime della CGIA di Mestre, la nota associazione di artigiani e piccole imprese nata nel lontano 1945, indicano che il passaggio dell’IVA dal 20 al 21 percento comporterà per le famiglie italiane una maggiore spesa di 92 euro. Sulla scorta di queste cifre Assolatte consiglia di cogliere l’occasione per ripensare il carrello della spesa, puntando maggiormente su latte e derivati per contenere i costi senza peggiorare l’alimentazione.

Anche questo consiglio viene corredato da cifre, stavolta quelle dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero dello Sviluppo Economico. La media dei prezzi minimi indica che in Italia per acquistare una porzione dei principali latticini si spende comunque sempre meno di un euro: 12 centesimi per il latte fresco pastorizzato (una porzione equivale a 125 ml), 22 cent per lo yogurt (125 gr), 44 cent per la mozzarella (100 gr), 49 per lo stracchino (sempre un etto), 69 per il Parmigiano-Reggiano (50 gr).

Combinando le rilevazioni dell’Osservatorio prezzi con le raccomandazioni dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), si conclude che la componente-latticini di una dieta settimanale considerata equilibrata – in pratica dieci porzioni di latte, undici di yogurt, due di formaggi freschi e una di formaggi duri – costa tutto sommato poco: tra 8,26 e 4,62 euro la settimana a secondo della città in cui si vive.
In questa particolare classifica la città più cara è Cagliari, con una spesa appunto di 8,26 euro, seguita da Roma (7,69 euro) e Genova (6,82 euro). Le città più economiche sono Torino (4,62 euro), Bologna (4,72 euro) e Napoli (5,40 euro). Nella parte centrale della classifica si posizionano le altre città campionate: Bari, Venezia, Palermo, Firenze e Milano.

Assolatte è l’associazione delle industrie italiane che operano nel comparto lattiero caseario. Maggiori informazioni su www.assolatte.it.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :