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I libri che sono stati importanti per me

Creato il 09 marzo 2011 da Marcofre

Ciascuno ha dei libri cui è affezionato in maniera particolare. Perché hanno inciso sulla sua personalità in maniera strana ma indimenticabile. Questa è la mia lista. Si tratta di opere e autori che ho scoperto attorno ai 17/18 anni, e che da allora porto sempre con me. Dopo, ce ne sono stati altri ovviamente (Cormac McCarthy per esempio, Flannery O’Connor, De Lillo), ma è grazie a essi se ragiono, invece di abbaiare.

  1. Delitto e castigo. Di Dostoevskij avevo letto “I demoni” e avevo pensato: che mattone. Dopo qualche anno mi capitò in mano questo libro; da allora lo scrittore russo è di diritto tra i tre grandi della letteratura mondiale.
  2. Niente di nuovo sul fronte occidentale. E’ una mia impressione, oppure le opere di Erich Marie Remarque sono ormai lette pochissimo (in Italia almeno)? Questo autore tedesco è stato fondamentale per la scelta dell’obiezione di coscienza al servizio militare, negli anni ’80. Il libro in questione, è un capolavoro.
  3. Fontamara. Un altro autore che viene letto a scuola, perché bisogna, si deve fare. A parer mio, Ignazio Silone è uno dei più importanti autori italiani del Novecento.
  4. Casa desolata. Di Charles Dickens; ecco quindi il secondo dei grandi della mia personale lista. Difficilmente lo scrittore inglese delude, nonostante i limiti che la sua scrittura mostra. Troppo “ottocentesco”? I suoi libri sono sempre zeppi di bambini che frignano e vecchi leggermente idioti? Nulla è perfetto, nemmeno nelle opere dei grandi. Eppure Dickens è grande e “Casa desolata” ne è la prova.
  5. La morte di Ivan Ilic. Il terzo grande della letteratura mondiale non può che essere Lev Tolstoj. Che posso aggiungere per non sembrare ovvio? Nulla.
  6. Porte aperte. Leonardo Sciascia è un altro grande scrittore italiano del Novecento. Per molti è colui che ha spiegato agli italiani (che poi gli italiani fanno finta di nulla, ma sono tutti siciliani, tranne forse quelli della provincia di Bolzano), che cos’è Cosa nostra. Il rischio è di non vedere la sua scrittura, di non apprezzarlo a fondo.
  7. La fattoria degli animali. Un libro inevitabile. Il solo da adottare nella scuola dell’obbligo. Grammatica, storia, sintassi, geografia: sì, si può fare tutto con un solo libro. I genitori, insegnanti, alunni ringrazierebbero. Gli editori (a parte Mondadori), non so. Dimenticavo: di George Orwell.
  8. Lettera a una professoressa. Di don Lorenzo Milani. Leggi questo libercolo dedicato alla scuola dell’obbligo, e comprendi al volo come l’istruzione degli anni ’60 sia identica a quella degli anni ’70, ’80, ’90, ’00, ’10… Cura i sani e respinge i malati.
  9. Opinioni di un clown. Uno dei migliori libri di Heinrich Boll. C’è poco da aggiungere: da leggere e basta.
  10. Nanà. Di Émile Zola. Un grande scrittore francese. Da leggere e rileggere.

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