Forse ne avevamo già parlato, ma i Lullacry sono insospettabilmente un gruppo che ti ritrovi sempre dalla parte sbagliata della barricata. A cavallo tra i ’90 e i ’00, quando andava di moda il gotico pipparolo e i duetti bella & la bestia con i vari cloni di Liv Kristin e Tarja Turunen, loro avevano una camionista alla voce. A metà anni duemila, quando invece tirava il rockettino sporco e le cantanti sudate, hanno ingaggiato una cantante pulitina e vellutata (il che li ha però portati a tirare fuori il loro album della vita, Crucify My Heart). Adesso hanno deciso di sciogliersi e, per l’ultima canzone, si sono ripresi la camionista. La stima verso questa donna, Tanja Kemppainen, raggiunge ora l’acme con il video della suddetta canzone, Hell On High Heels, girato per l’inedito del nuovo album di b-sides e rarità, Legacy 1998-2014. Dovreste guardarlo per capire di che soggetto stiamo parlando. È un po’ come essere presi a calci nelle palle da un turista con i sandali e i calzini bianchi. La cosa che più rimane impressa è l’assoluta noncuranza nel mostrare le proprie otturazioni ai denti. Questa di sicuro nella propria vita ha picchiato più persone di Marco Materazzi e ha bevuto più alcol di Ciccio Russo. Ora mi aspetto che prossimamente la Kemppainen, libera da impegni musicali, pubblichi un corso video su come cacciare e macellare i cinghiali. En passant, Hell On High Heels è un gran pezzo, e rivedere i Lullacry a questi livelli appena un attimo prima dello scioglimento, perdipiù con la camionista dietro al microfono, fa venire un bel po’ di rimpianti. Stima al quadrato e arrivederci da qualche parte.