Ovviamente secondo me! E poi nemmeno di ogni serie, visto che non le leggo tutte....Non compro, ad esempio, né Dylan Dog, né Brandon né Dampyr, e non è poco. In ogni caso mi va di parlare di quelli che sono stati gli albi Bonelli del 2011 che mi hanno divertito, coinvolto o fatto riflettere di più.L'annata di Tex da un lato è stata particolare per le novità editoriali, dall'altro è stata altalenante per la qualità delle storie e dei disegni. Ha esordito una nuova collana a colori annuale, Color Tex, con l'albo "E venne il giorno", scritto da Mauro Boselli e disegnato da Bruno Brindisi. Se la storia quasi gialla e i disegni mi hanno colpito molto favorevolmente, i colori mi hanno lasciato invece alquanto perplesso: troppo freddi al limite del "falso".
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A novembre è stata poi la volta di "Le iene di Lamont", firmato da Claudio Nizzi ai testi e da un altro maestro argentino Ernesto Garcia Seijas alle matite: una storia abbastanza atipica per Tex, ambientata in una cittadina del Montana, in cui il ranger deve districarsi in una fitta trama di menzogne. Alla fine anche questo Texone mi è piaciuto, anche se non può competere né per la sceneggiatura né per i disegni con quello estivo.
Nella serie regolare ci sono state più ombre che luci: disegni sotto tono e avventure poco interessanti. Fanno eccezione gli albi di luglio/agosto e di novembre/dicembre. Nel primo caso troviamo ancora Gianfranco Manfredi a orchestrare una vicenda ben congegnata che vede due prede molto diverse fra loro cui Tex e Carson stanno dando la caccia. Al solito l'autore marchigiano delinea molto bene il lato umano e psicologico dei protagonisti negativi. Come ho già scritto qui, "Sei divise nella polvere" e "Il pasto degli avvoltoi" ci presentano Tex al massimo della sua classicità, anche grazie ai dinamici disegni di Giovanni Ticci.
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Un'enorme occasione sprecata si è rivelata essere "Caccia infernale", ovvero una tripletta di albi che hanno deluso le aspettative dei lettori che si immaginavano uno di quei kolossal da ricordare a lungo. Gli ingredienti c'erano tutti: per primi i personaggi con il ritorno dello scout Laredo e dell'ex tenente Parkman di Fort Apache, protagonisti di una delle più appassionanti avventure degli ultimi 15 anni, "Sulla pista di Fort Apache", datata dicembre 1998 - febbraio 1999. Tanto allora la vicenda, dai forti sapori classici fordiani, era stata coinvolgente anche grazie alle atmosfere e ambientazioni disegnate magistralmente da Jose Ortiz, quanto oggi l'intreccio appare noioso e prevedibile, affaticato dagli statici disegni del greco Yannis Ginostatis. Mauro Boselli in entrambi i casi mette in campo una ribellione di indiani come perno della vicenda, ma sia questa che le storie e i personaggi di contorno appaiono tanto vitali negli albi di 13 anni fa quanto inconsistenti in quelli del 2011.
"Verso l'Oregon" è quindi la miglior avventura di Tex del 2011, tanto per i testi e la sceneggiatura, quanto per i disegni.
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Mi ha divertito molto lo speciale estivo "I dolori del giovane Martin", una simpatica storia scritta da Carlo Recagno e disegnata da Rodolfo Torti, nella quale vediamo i due giovani amici, studenti di Harward, Martin Mystere e Chris Tower, alle prese con un pericoloso mystero. La parti più accattivanti riguardano le scene in cui si mostra un Martin un po' imbranato e secchione e un Chris donnaiolo, e il finale inquietante con gli Uomini in Nero e il loro rapporto con il padre di Martin.
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Ho apprezzato infine anche la storia dell'Almanacco del Mistero 2012 (uscito in dicembre 2011) intitolata "L'ombra di Fantomas", nella quale Castelli, coadiuvato dalle ottime matite di Dante Spada, realizza un succoso intreccio attorno alla figura di Fantomas e a quella dei suoi autori Pierre Souvestre e Marcel Allain. Nel 2011 si è celebrato il centenario della nascita letteraria del genio del crimine e Alfredo Castelli, affascinato dal personaggio e dalla sua vicenda editoriale, ha pubblicato anche un volume di 240 pagine a lui interamente dedicato: Fantomas - Un secolo di terrore.
Come ha sottolineato Franco Devescovi in quest'intervista, con Martin Mystere (e Alfredo Castelli) non smetti mai di imparare divertendoti (o di divertirti imparando). Sottoscrivo.
Continua...