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I migranti del Papa tornano clandestini sui giornali. E il razzismo italiano invoca le stragi in mare.

Creato il 08 agosto 2013 da Laperonza

 

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Finiti gli argomenti in qualche modo validi si vanno a ripescare i vecchi cavalli di battaglia della destra, quelli che vanno a titillare in dna dell’Italiano medio e la sua rabbia atavica verso il diverso, una rabbia che non è necessariamente razzismo ma che ne assume tutti i connotati quando dal contatto diretto col singolo straniero si passa alla discussione qualunquista da bar dello sport. Ecco allora che monta il caso dei “clandestini” respinti da Malta, clandestini che tornano tali dopo che, per merito dell’impegno del Papa a Lampedusa, per un certo periodo erano diventati più correttamente “migranti”.

Tornano clandestini i disperati col barcone che cercano una salvezza effimera in un paese europeo qualsiasi che li tolga dalla fame, dalle persecuzioni, da una vita disumana. E tornano i toni pressappochisti dei giornali e dei partiti populisti della destra che riducono l’atto obbligato del governo Letta nell’accoglienza verso chi, altrimenti, sarebbe condannato a morte ad un gesto di debolezza, quasi lodando l’atteggiamento maltese che, invece sì, andrebbe condannato.

E gli Italiani beccano. Pensano in coro, generalizzando, che quei poveracci sul barcone vengono a fare i delinquenti, vengono a rubare lavoro, a vivere creando pericolo per la nostra società. Non pensano che i respingimenti causino la morte di innocenti, donne, bambini. Non pensano a quanto sia pericoloso pensare bianco o nero in questioni così complesse.

E la questione è oltremodo complessa. Certo: non possiamo accogliere tutti i migranti che arrivano sulle coste italiane. Ma non possiamo nemmeno ributtarli in mare come vorrebbero i leghisti e tanti destrorsi che votano Berlusconi. Occorre una politica seria di accoglienza, identificazione e rimpatrio dei migranti non in regola. Occorre una visione complessiva da concordare con l’Europa. Occorre lucidità.

Le dichiarazioni del ministro Kyenge hanno, invero, generato un’enorme confusione sulla materia, mescolando jus soli con accoglienza, cittadinanza con permesso di soggiorno, risvegliando la paura degli Italiani. La ministra si è dimostrata assolutamente inadeguata al ruolo, sia politicamente che culturalmente. Ciononostante l’ignoranza italica, la barbarie di molti concittadini, si è incarnata non solo nelle esternazioni leghiste ma in molti atteggiamenti della destra che, dalla critica giusta sono sfociati nel bieco razzismo.

Tutto questo non giova al concetto di accoglienza che un paese sedicente civile deve elaborare e far suo, coniugando l’interesse nazionale col diritto alla vita dell’essere umano. Respingere i migranti in mare è una potenziale strage, questo chi straparla al bar e sui giornali deve averlo ben chiaro. Poi che occorra una politica seria e non buonista a tutti i costi è evidente.

Luca Craia


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