I Miti dell’hochey: Wayne Gretzky….The Great One! «I skate where the puck is going to be, not where it has been» «Pattino dove sta andando il dischetto, non dove è stato» (Wayne Gretzky)

Se dovessimo immaginare una formazione ideale di hockey, potendoci inserire i migliori giocatori di ogni epoca, il primo convocato di questo immagifico team sarebbe, senza alcun dubbio il mitico Wayne Gretzky. Quando si nomina Wayne Gretzky, lo si associa al suo mitico numero di maglia, il 99. Si tratta dell’unico giocatore per il quale è stata ritirato il numero di maglia, non solo dalla sua squadra, ma da tutta la NHL. In pratica, mai nessun altro giocatore NHL potrà mai indossare il numero 99 in futuro. Si narra che la scelta del numero 99 sia stato scelto da Greztky, già pensando all’anno previsto del suo ritiro dall’hockey giocato. A dire il vero, tutti pensavano che Wayne avrebbe chiuso la carriera con gli Edmonton Oilers nel 1999, ma negli ultimi anni della sua carriera, il più grande giocatore di tutti i tempi, si concede qualche altra esperienza altrove, turbando, e non poco, i supporter di Edmonton.

Nasce il 26 gennaio del 1962 nella cittadina canadese di Brantford. Il suo cognome, poco canadese, rivela le sue origini polacche, infatti fu suo nonno ad emigrare in Canada da Cracovia. Canadese a tutti gli effetti, Wayne, sin dall’infanzia si rivela un fuoriclasse dell’hockey: a soli dieci anni (stagione 1971-1972) stabilisce un record ancora oggi imbattuto nel campionato scolastico dell’Ontario (Brantford Atom- League), mettendo a segno 378 goal e 139 assist in 85 partite.

A soli 17 anni, poco pià che adolescente, debutta nel professionismo nella WHA nelle fila degli Indianapolis Racers, mettendo subito in luce, tanto da essere acquistato dagli Edmonton Oilers dopo otto partite. Con lo scioglimento della WHA, nel 1979 gli Oilers passarono alla NHL, il più importante campionato di hockey al mondo, nel quale Gretzky, già nel primo anno raggiunge il secondo posto nella classifica punti, nonché l’Hart Memorial Trophy, titolo assegnato al miglior giocatore della stagione. Questo titolo Wayne se lo aggiudicherà ininterrottamente fino al 1987, per poi vincerlo di nuovo nel 1989, assumendo alla dimensione di leggenda dell’hockey mondiale.

In questi anni, con la maglia degli Oilers, Wayne Gretzky scrive la storia dell’hockey, vincendo 4 volte la Stanley Cup (1984,1985,1987,1988), titolo che non riuscirà mai più a vincere dopo aver lasciato gli Oilers. Nel 1988 passa, tra lo stupore e la rabbia dei supporter e della stampa di Edmonton, ai Los Angeles Kings. Con la compagine di Los Angeles raggiunge la finale di Stanley Cup nel 1993, perdendo contro i Canadiens de Montréal. Nel 1996 si trasferisce prima ai Saint Louis Blues, per passare dopo 32 incontri ai New York Rangers, squadra con la quale giocherà fino al suo ritiro nel 1999, tenendo fede alla leggenda legata al suo numero di maglia.

Se sfogliamo gli almanacchi di hockey degli anni di Wayne Gretzky, i numeri assumono proporzioni incredibili. Nella sua carriera a messo a segno la bellezza di 894 goal e 1963 assist, totalizzando ben 2857 punti. In tutte le categorie nelle quali ha giocato, i suoi record sono ancora imbattuti, e, presumibilmente, lo rimarranno ancora per molto tempo. Wayne è l’unico giocatore ad aver mai superato lo score di 200 punti in regular season. In 14 stagioni ha superato la soglia dei 100 punti, e in ben 4 stagioni addirittura quella dei 200 punti, caso unico nella storia della NHL. Gretzky detiene oggi ben 61 record NHL, tanto da meritare l’appellativo di The Great One.

Nel 2010, a Wayne Gretzky, essendo il più popolare atleta del Canada, da ultimo tedoforo, viene assegnato il compito di accendere il bracere olimpico all’edizione delle Olimpiadi invernali di Vancouver nel 2010.