E’ un dato di fatto: quando un calciatore nero deve tirare un rigore, ci sono buone probabilità che sbagli. Sappiamo che in certi sport riescono meglio dei bianchi. Sono imbattibili nello sprint e nel fondo, fortissimi nell’atletica, forti nel pugilato, nel basket e anche nel calcio. Ma quando devono tirare i rigori, sono una frana. Non ci sono statistiche, la mia affermazione si appoggia su anni di osservazione. Quando una partita finisce ai rigori, la squadra che ha più neri perde, che siano afro-africani, afro-europei o afro-americani. Proporzionalmente, i neri sbagliano molto più dei bianchi. Ieri sera, durante il match Ghana-Uruguay, ho detto: “Se la partita finisce ai rigori, il Ghana è fottuto.” All’ultimo minuto dei supplementari, mentre Gyan si accingeva a tirare il rigore che avrebbe potuto portare per la prima volta nella storia il Ghana in semifinale nella Coppa del Mondo, ho detto “Poveretto, il problema è che lo sbaglia. Non vorrei essere al suo posto.” E mio cognato che è rwandese e guardava il match con me, mi ha dato ragione. Naturalmente abbiamo discusso sulle cause, io dicevo che i neri sono più emotivi. Se fossi un allenatore e una partita finisse ai penalty, direi ai giocatori neri: “Bravi, avete giocato benissimo, ma adesso state a bordo campo, incrociate le dita e lasciate fare ai bianchi.” Sempre che ce ne siano.
Dragor
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