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I nostri cervelli allenati a concentrarsi su... caz..ate!

Creato il 29 novembre 2012 da Cribassi

I NOSTRI CERVELLI ALLENATI A CONCENTRARSI SU... CAZ..ATE!L’altro giorno nella Newslettera  si parlava di come le news, quei flash continui e mediamente inutili di cui ci nutriamo, possano di fatto modificare la struttura e il funzionamento del cervello. Si citava un lungo articolo, che qui ribadisco un po', perché forse ne vale la pena:

"… Al contrario della lettura di libri e di lunghi approfonditi articoli (che richiedono il pensare), noi possiamo ingurgitare un quantitativo illimitato di brevi news che passano lampeggiando, come caramelline colorate per la mente… Il punto è che il consumo di news non ha alcuna rilevanza sulle forze e le dinamiche che realmente contano nella nostra vita. Al massimo può essere un intrattenimento, ma pur sempre irrilevante…Le news modificano la struttura del tuo cervello. Funzionano come una droga… Più news consumiamo e più alleniamo la parte del cervello dedicata a scremare, filtrare, scorrere velocemente e fare più cose insieme (multitasking); mentre invece trascuriamo i circuiti neurali di quella parte che viene usata per approfondire e pensare con concentrazione. La maggior parte dei consumatori di news – anche se prima erano avidi lettori – hanno perso l’abilità di leggere e assorbire libri o lunghi articoli. Dopo 4, 5 pagine si stancano, la concentrazione svanisce e diventano impazienti. Ciò non dipende dal fatto che stanno invecchiando o sono oberati da impegni maggiori. Dipende invece dal fatto che la struttura fisica del loro cervello è cambiata. Per usare le parole di Michael Merzenich (Università della California), un pioniere nel campo degli studi sulla neuro plasticità: “Stiamo allenando i nostri cervelli a concentrarsi sulle cazzate”.[1]Sarà forse per questo contesto così, come dire… stimolante che i bambini si annoiano dopo 6 nanosecondi senza Playstation, e diventano tipo l’Esorcista se non gli compri subito l’ultima figata vista in mano ai compagni (quelli coi genitori più trendy). I ragazzi fanno 12 cose insieme con lo smartphone, ma senza capirne una. E se li cali nel mondo reale sembra di vedere Discovery Channel, quando quelle specie protette in cattività vengono reinserite nell’habitat: totalmente smarriti, che se li lasci per strada senza i Gadget e Google Map si perdono subito, e non potendo chattare con i passanti hanno difficoltà a comunicare per chiedere informazioni.Gli adulti invece se ne stanno ormai semidisattivati a bocca aperta davanti ai monitor, qualunque cosa accada intorno. Mentre i più anziani usano ancora la più tradizionale tv per vegetare ed essere tranquillizzati (sempre che il digitale terrestre non funzioni a scatti).Per chi invece volesse ostinarsi a... pensare, sono stati creati opportuni diversivi e impedimenti, tipo le 83 scadenze settimanali da rispettare, procedure burocratiche da crisi di nervi, eccetera; senza dimenticare le complicazioni causate dalle semplificazioni della tecnologia (basta un black-out che dovete resettare il router per il wireless con le proxy, scaricando prima i firmware per la printer che ha le nuove release, altrimenti siete tagliati fuori dal mondo, anzi lo siete comunque col phishing che vi ha mangiato le password, allora dovete chiamare il call center, anche perché il computer ha gli spasm causati dagli spam, il che però è impossibile dato che il vostro cordless a batterie non funziona se non c’è corrente… ).Il tutto, capirete, è opportunamente conveniente. Voglio dire che avere a disposizione dei rincoglioniti è piuttosto utile se ci si deve guadagnare qualcosa sopra. Oh!, scusate la parola un po’ forte. E’ che cercavo una traduzione appropriata per dumbification. La parola inglese viene da dumbche letteralmente significa ‘muto’, ma gergalmente si usa per indicare uno “sciocco e un po’ ottuso”. Coglione va quindi benissimo. Certi governanti hanno coniato in passato un termine più elegante: the useful idiots (gli idioti utili): tienili impegnati e fagli credere quello che ti serve, dopodiché lavoreranno per te senza neanche accorgersene.Ad ogni modo, oggi lo potremmo chiamare ‘il rincoglionimento’, questo straordinario fenomeno evolutivo. E abbiamo le prove scientifiche, almeno negli Usa. Laggiù per essere ammessi all’Università c’è da sostenere un test attitudinale che si chiama Sat. E a quanto pare i punteggi (score) medi stanno scendendo; in particolare per quella sezione del test chiamata Critical Reading, lettura critica: la capacità di completare delle frasi, di leggere brani più complessi di un sms, analizzarli e ragionarci sopra.Dieci anni fa il punteggio medio era 505; negli anni ’70 superava i 525. Oggi siamo a 495.[2]Che si stiano rincoglionendo?A proposito di università e di dumbstudents (e di guadagnarci sopra). Gioverà forse sapere che in questo processo evolutivo le rette universitarie negli Usa sono aumentate del 1120% negli ultimi 30 anni (contro l’inflazione ufficiale che si attesterebbe a un +220%, cioè senza il 1000 davanti).[3]Contemporaneamente è stato reso facilissimo l’indebitamento per gli studenti: i prestiti glieli tirano praticamente dietro. Ora assieme alle tessera per entrare al campus gli danno anche una carta di credito.Scusate se mi ripeto un po’ ma repetita iuvant (ripetere aiuta), come dicevano i cinesi. Da Bassa Finanza del 26 maggio 2012:"Una delle prossime deflagrazioni sarà quella della bolla degli ‘student loans’ in Usa. I prestiti agli studenti. Ce ne sono in giro per un trilione di dollari. Mille miliardi.Negli Usa ogni studente esce dall’università con un debito medio di 25.000 dollari. Che uno si chiede: ma come mai i college costano sempre di più, specialmente nell’era di internet, dove qualche lezioncina la si potrebbe fare anche online? Ma è semplice. I college costano sempre di più perché c’è un fiorente business di prestiti facili agli studenti. Mi sono spiegato? Così all’inizio gli studenti si indebitano per studiare, poi s’indebitano ancora, che già che ci sono ci comprano l’ultimo I-pad e ninnoli vari, e poi tornano a casa dei genitori, laureati, indebitati e disoccupati.
Nell’economia della crescita grazie al debito degli ultimi anni, la differenza rispetto al passato è che mentre prima uno studente si indebitava dopo la laurea per metter su famiglia e comprare casa, ora esce dal College già indebitato ma senza casa e non mette su famiglia. Ormai ci sono più disoccupati fra i laureati che fra quelli che hanno un semplice diploma di qualunque tipo (e le occupazioni sono sempre più spesso saltuarie o part time)…
Ma il trend è promettente. Solo l’anno scorso il debito degli student loan è aumentato di 117 miliardi e ormai ha superato anche l’astronomica cifra del debito che tutti gli americani hanno fatto con le carte di credito."
 Riepilogando, il sistema è piuttosto semplice:più news e cazzeggi;più dumbidioti;più rette da pagare;più indebitati e carte di credito per cazzeggiare;più disoccupati;più implosioni crolli e crisi;più rincoglioniti annichiliti.Un sistema indubbiamente sano.Oh, ma… ma, scusate: fermi tutti, ultime notizie! Gli student loan, i prestiti da mille miliardi di dollari agli studenti non costituiscono assolutamente un problema. Lo ha detto nientepopodimeno che San Bernanke in persona proprio in questi giorni:“Non credo che i prestiti agli studenti siano un tema rilevante per la stabilità finanziaria…”[4]Problemi zero, quindi. Tutta colpa di questo mio inguaribile catastrofismo. D’altronde, se lo dice Mr. Ben possiamo stare tranquilli. Lui ha studiato tanto, ha fior fior di economisti attorno a sé: non sarà diventato uno degli uomini più potenti del pianeta per caso (e senza essere eletto, ovviamente). Anche nel 2007 aveva opinioni nette e lungimiranti:“A questo punto, l’impatto sui mercati finanziari dei problemi derivanti dai mutui subprime, dovrebbe essere ormai essere contenuto…”[5]Praticamente un profeta. Dev’essere per questa capacità di leggere lucidamente la realtà che Sai-Bama gli ha rinnovato a suo tempo il mandato. Comunque, anche dall’altro lato dell’oceano i leader supremi hanno idee chiare e visioni cristalline. Come disse il collega di Mr. Ben un paio d’anni fa:Trichet ottimista su crisi debito in Grecia: "Rapida soluzione" 26 apr. 2010 (Apcom) - La crisi del debito della Grecia avrà una rapida soluzione. Lo ha detto il presidente della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet…Beh, come dargli torto, visto che pochi giorni prima, un suo illustre collega politico-burocrate aveva proferito parole inequivocabili. Il 29 gennaio 2010 il Commissario Europeo per gli affari Economici e Monetari Joaquin Almunia (uno che sta lì perché se ne intende), se la prendeva con una intervistatrice troppo pessimista di Bloomberg:“Voi giornalisti non dovete fare del sensazionalismo creando queste voci infondate di un piano di salvataggio! La Grecia ha solo bisogno di riforme fiscali… Non c’è alcun rischio di default.”[6]Pare proprio che per essere al top della crème della leadership (possibilmente non eletta) bisogna essere dotati di questi poteri profetici. Lo confermerebbe anche un illustre politico, che a suo tempo è stato alla guida della potente Commissione Europea, Romano Prodi, che il 10 marzo 2010 esternava le sue certezze:“Per la Grecia il peggio è passato, il problema è risolto. Non vedo altri problemi ora in Europa…”[7]Da scolpire nel marmo per le future generazioni. Potrei andare avanti all’infinito: la lista di queste perle di saggezza con cui quotidianamente veniamo inondati è praticamente infinita. Ma sarebbe inutile: la gente ama tutte queste news che come caramelline luccicanti gli titillano i neuroni. Ne ha tanto bisogno. E poi, vogliamo mettere il conforto di sentirsi dire da uno che ne sa più di te che “il peggio è passato”? Così, nella dumbification global dilagante, anche i Van Qualcosa ci vanno a nozze. Chi sono, dite? Vi riporto la definizione:I VAN QUALCOSAI Van Qualcosa sono quei personaggi dai nomi strani che si annidano a Bruxelles, e di cui non avevamo mai sentito parlare finché non si scopre che sono diventati presidenti di qualche importantissimo organismo della Ue che regola la nostra vita fino a stabilire il diametro massimo della pizza napoletana. Naturalmente non li abbiamo eletti: sono arrivati lì in base a qualche Trattato, Direttiva, Regolamento… redatti da altri europoliburocrati. Oppure, raccomandati dal presidente della Vallonia, o sponsorizzati dalla crème accademica delle isole Faer Oer. La loro missione, dato che se salta la Ue saltano le banche, è quella di tenerci tutti vicini vicini. Bisogna tenere a galla queste banche a tutti i costi. O meglio, ai costi nostri, dei nostri figli e nipoti. Prossimo obiettivo: l’unificazione fiscale, con un Commissario fiammingo che ci verrà a dire cosa possiamo detrarre e quali contributi dobbiamo versare a favore dei disoccupati greci e degli agricoltori rumeni.[8]Così, mentre la crisi fa il suo corso anche se “il peggio è ormai passato”, cosa che tutti possono constatare (tranne gli inguaribili catastrofisti), ecco che i Van Qualcosa si evolvono. Altra definizione:GLI IBRIDI BRUXELLIANILa genesi di una nuova razza, nata da incroci fra politici, burocrati, economisti e banchieri. Grazie alle tecniche di manipolazione genetica, stanno occupando, piano piano e zitti zitti, sempre più spazio. E nella dumbification, nell’era dei rincoglionimento, gli spazi abbondano. Buonanotte e sogni d’oro.DI:

Giuseppe ClozaGiuseppe Cloza, nato nel 1965, dopo la laurea ha capito finalmente che era ora di mettersi a studiare. Consulente finanziario, per chi osa ascoltarlo. Per tutti gli altri ha messo su il sito www.bassafinanza.com, visioni dal piano terra della realtà. Nel 2000 ha scritto il bestseller Banca Bassotti, manuale di autodifesa del risparmiatore, che all'epoca venne etichettato come "eccessivo" e ora sembra roba da educande. Con Siamo fritti cerca di rinnovare la tradizione.I suoi libri: Siamo Fritti - Libro

Siamo Fritti - Per acquisto

La vendetta del risparmiatore

La vendetta del risparmiatore- Per acquisto

Banca Bassotti

Banca Bassotti. Per acquisto


[1] http://dobelli.com/wp-content/uploads/2010/08/Avoid_News_Part1_TEXT.pdf   [2] http://en.wikipedia.org/wiki/SAT#History[3] http://www.businessweek.com/articles/2012-08-23/college-tuitions-1-120-percent-increase[4] http://www.bloomberg.com/news/2012-08-07/bernanke-says-student-loans-won-t-cause-crisis.html[5] http://archive.newsmax.com/archives/ic/2007/3/28/110709.shtml[6] http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=newsarchive&sid=aix16GqoqJpc [7] http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=newsarchive&sid=ap.0YlJlQEMU [8] In www.bassafinanza.com nell’area utenti registrati trovate molte altre definizioni e i profili dei principali personaggi e interpreti.

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