Ho scoperto che esiste una nuova classe di Cresi o Epuloni che dir si voglia: quelli che percepiscono redditi superiori a € 15.000 annui, una cifra che è all’incirca pari a quella che incassano mensilmente i nostri parlamentari o che è poco meno della metà di quanto prende, sempre mensilmente, il nostro premier in qualità di senatore a vita.
Mi sono presa un po’ di tempo per spulciare il decreto di stabilità, e per non farmi venire il mal di fegato, ho smesso quasi subito, limitandomi a leggere una sorta di sunto pubblicato da vari giornali.
Già la porcata della retroattività che rende operative le norme a partire dall’anno in corso invece che dal prossimo mi ha fatto venire un travaso di bile. Poi la constatazione che ci stanno bellamente prendendo per i fondelli, agitandoci davanti al naso la carotina della diminuzione dell’IRPEF, ma nascondendo la mano che impugna il bastone che ci salasserà con le altre misure. Già, perché il massimo delle detrazioni, eccettuate quelle relative alle spese mediche, che ci saranno consentite ammonterà a € 570, ossia il 19% su un totale di spese detraibili di € 3.000, i quali 3.000 euro di spesa comprendono un po’ di tutto, dalle spese funebri agli interessi passivi sui mutui, dalle tasse universitarie alle assicurazioni sulla vita, dalle erogazioni liberali alle ONLUS alle rette degli asili nido, e per ogni spesa sarà introdotta inoltre una franchigia di € 250.
L’aumento dell’IVA dal prossimo anno non è ancora del tutto scongiurato, e così il circolo vizioso si allargherà: l’evasione IVA aumenterà ancora di più, diminuiranno pure i consumi con conseguente recessione e chi ci rimetterà saranno in particolar modo le associazioni di volontariato.
Come ho scritto tempo fa, la legge per alcuni è più uguale che per gli altri. E così, mentre i poveri mortali tirano la cinghia, per di più presi per i fondelli dai nostri governanti i magistrati dichiarano che è incostituzionale tagliare le loro retribuzioni, e pure quelle dei manager e alti dirigenti pubblici, perché “lo scatto automatico della retribuzione (per i togati) è garanzia di indipendenza”.
Per favore…ditemi che non è vero, che è solo un incubo….invece, purtroppo lo è!