Il momento culminante dei tre episodi offerti in questa uscita è sicuramente la (doppia) visita dei ribelli alla scuola guidata da Kitty Pride, evento che viene proposto anche ne Gli Incredibili X-Men #2, facendo così da punto di collegamento esplicito fra le due testate. La messa in scena mette di fatto in luce la difficoltà di Brian Michael Bendis nel comunicare le tensioni attraverso le pagine. Il confronto viene infatti ridotto a qualcosa di simile a un match televisivo, con personaggi in secondo piano che si esibiscono in battute sdrammatizzanti, quando invece ci sarebbe stato bisogno di una drammatizzazione intensa, che coinvolgesse il lettore, comunicando il pathos estremo del momento. Siamo al culmine di una crisi, un faccia a faccia in cui ribelli e X-Men “lealisti” si giocano il prestigio di fronte agli alunni della scuola e, quindi, il seguito e gran parte del senso di quel che stanno facendo e Bendis propone una puntata di talk show, dove tutti i personaggi sembrano scialbi, senza carisma alcuno. Come aspettarsi qualcosa di significativo da loro? Non c’è passione nelle loro parole, non c’è cuore, non c’è visionarietà, da nessuna delle due parti. Vediamo piazzisti di luoghi comuni, come può il futuro dei mutanti essere affidato a loro?
Spiace il poco spazio lasciato al Prodigo di Simon Spurrier e Tan Eng Huat (un solo episodio) che si concede una pausa di leggerezza. Resta la tendenza all’autoironia, che finisce per creare un effetto di distacco e freddezza.
Abbiamo parlato di:
I nuovissimi X-Men #5
Brian Michael Bendi, Stuart Immonen, Simon Spurrier, Tan Eng Huat
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, Ottobre 2013
80 pagine, spillato, colori – 3,50 €
ISBN: 977228245300330005
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