Indesit Company ha annunciato la cassa integrazione ordinaria per tutti gli impiegati del gruppo: un giorno alla settimana da aprile ad agosto, mentre i dirigenti si tagliano le retribuzioni del 10%. La misura si affianca alla cassa integrazione a rotazione già decisa per gli operai. L’elezione del nuovo Cda segnerà le sorti dell’impresa.
Pochi giorni fa l’azienda rassicurava gli azionisti annunciando un crescita stabile nonostante il contesto di mercato ancora difficile. Dopo la caduta degli utili del 2011 (praticamente dimezzati), i dati di bilancio 2012 presentati a marzo vedono ricavi (+2,1%) e utile netto (a 62,3 milioni di euro). E allora perché l’azienda di elettrodomestici annuncia in contemporanea la cassa integrazione per tutti gli impiegati?
La misura si affianca alla cig a rotazione già decisa per gli operai. Non è certo la prima volta che i lavoratori Indesit pagano la crisi sulla propria pelle (leggi qui, qui e qui), ma questa volta il provvedimento si estende a tutti gli impiegati del gruppo: un giorno alla settimana da aprile ad agosto, per un totale di 24 giorni di cig e un taglio in busta paga che va dal 5% al 8%.
“L’azienda è sana e adeguatamente patrimonializzata”, spiega la direzione in un’intervista all’Ansa, “ma il calo di mercato degli elettrodomestici impone una riduzione dei costi”. I vertici danno quindi le colpe alla crisi del settore e al calo delle vendite di elettrodomestici, sotto gli occhi di tutti. Eppure il rinnovo del Cda di Indesit e il ricorso alla cassa integrazione per tutti i dipendenti sono due decisioni cruciali che sembrano confermare voci che girano già da mesi riguardo una possibile vendita del gruppo. Nonostante le ripetute smentite da parte della famiglia Merloni, infatti, l’unica via per la salvezza sembrerebbe essere la cessione del gruppo a colossi internazionali come Whirpool, Siemens, Electrolux o General Electric.
Il presidente in scadenza è Andrea Merloni, 46 anni, che alla precedente tornata sostituì il padre Vittorio (gravemente malato). A quanto pare, però, Andrea non conta più con l’appoggio dei fratelli, per cui l’accordo sul rinnovo del Cda anticiperebbe di fatto un cambio di presidenza (un reportage de Linkiesta pubblicato a dicembre descrive il clima di lotta per il trono che si respira in casa Merloni).
Indesit si sta facendo bella per debuttare nel mercato e concedersi al miglior offerente? È presto per dirlo, ma dopo l’elezione del nuovo Cda conosceremo le sorti del piccolo colosso italiano dell’elettrodomestico. Una cosa è certa: il destino dell’impresa è legato a doppio filo con quello dei suoi lavoratori.
di Francesco Marini | @franmarini