I PARASSITI IN AULA: GLI EFFETTI DEI VERMI INTESTINALI SUI RISULTATI SCOLASTICI ED IL VALORE DEI PROGRAMMI DI SVERMINAZIONE NELLA SCUOLA Coloro che sostengono interventi di salute pubblica per ridurre la prevalenza dei parassiti spesso puntano il dito sul fatto che la povertà aumenta la suscettibilità alle infezioni parassitiche, e considerando l’intervento medico come mezzo per offrire ai più poveri migliori opportunità nella vita ed una salute migliore. Non di meno, una questione ugualmente interessante (sebbene meno diretta) è quella se tale legame causale possa andare anche nella direzione inversa, ovvero se un alto carico di parassiti possa rinforzare o peggiorare la situazione di povertà. Tale questione è di particolare rilevanza per quelli che distribuiscono le risorse per i programmi di aiuto allo sviluppo, dal momento che ridurre il carico di parassiti potrebbe non solo migliorare la salute della popolazione, ma anche agire come meccanismo che nel lungo termine aumenta la crescita economica e spezza il circolo vizioso della povertà nel mondo in via di sviluppo. In questo articolo discuto gli effetti delle infezioni da elminti intestinali – specificamente ascaridi, anchilostomi, vermi a frusta (Trichuris trichiura) – sul successo scolastico, un fattore chiave per “fuggire” dalla povertà. Io ipotizzo che le infezioni da parassiti hanno una varietà di effetti diretti ed indiretti sul successo scolastico, e passo in rivista la letteratura scientifica che supporta l’esistenza di un legame tra le due cose. Concludo con una discussione del perché i programmi di sverminazione a scuola possono essere degli interventi particolarmente pratici (e che permettono di ottenere buoni risultati a fronte di bassi investimenti) al fine di ridurre il carico delle malattie ed aumentare il successo scolastico nelle comunità in cui ci sono scarsi introiti finanziari.PERCHÈ SVERMINARE? La prevalenza globale dell’infezione da elminti è incredibilmente alta. Alcuni ricercatori stimano che oltre un quarto della popolazione mondiale sia infetta da un qualche tipo di verme intestinale, con ascaridi, anchilostomi e vermi a frusta (Trichuris trichiura) che infettano rispettivamente 1,47 - 1,05 e 1,3 miliardi di persone [1]. Inoltre la World Bank stima che 100 milioni di persone possono sperimentare una forma di debilitazione come risulto dell’infezione [2]. A causa della loro alta mobilità e dei loro scarsi standard di igiene, I bambini in età scolastica sono particolarmente vulnerabili a questi parassiti [3]. Oltre a tutto questo, viene stimato che 400, 170 e 300 milioni di bambini siano infettati rispettivamente da ascaridi, anchilostomi e vermi a frusta [4]. I bambini possono anche essere particolarmente suscettibili agli effetti avversi delle infezioni degli elminti a causa del loro sviluppo fisico incompleto e della loro maggiore vulnerabilità immunologica [5]. Mentre l’alta prevalenza delle infezioni da vermi parassiti presente una chiara opportunità di intraprendere delle azioni, c’è anche una sufficiente evidenza aneddotica che l’intervento di verminazione funziona. Le champagne per ridurre le infezioni di elminti negli Stati Uniti possono essere rintracciate addirittura nel lontano 1910, quando la Fondazione Rockefeller ha iniziato la lotta contro gli anchilostomi – il cosiddetto “germe della pigrezza” – nel sud dell’America [6]. Questa campagna è stata ricevuta entusiasticamente dagli educatori di tutta quella regione; come è stato osservato da una scuola della Virginia: “‘I bambini che erano svogliati e apatici adesso sono attivi e vigili; bambini che un anno fa non potevano studiare, adesso non solo stanno studiando, ma provano gioia nello studiare per la prima volta nella loro vita le loro guance mostrano la luce della salute.’”[7] Dalla Louisiana, una direzione scolastica riconoscente ha aggiunto: ‘Come risultato del vostro trattamento ... le lezioni non sono più così difficili per loro: essi pongono maggiore attenzione in classe e hanno più energia … per farla breve nelle nostre aule abbiamo adesso circa 120 bambini brillanti, dalla faccia colorita, mentre se non ci aveste fatto trattare qui ci sarebbero molti bambini stupidi col viso pallido.’ [8]Rapporti simili (sebbene in qualche modo un poco più imperialisti) sono emersi da varie altre regioni dei mondo che erano allora in via di sviluppo; per esempio due ricercatori di Puerto Rico hanno trovato che: ‘Oltre a tutti i vari sintomi di cui soffre lo sfortunato jibaro [contadino], infetto dagli anchilostomi, c’è la condizione di avere un intelletto intorpidito, una mente che ha ricevuto un terribile colpo ... C’è un’espressione senza speranza, ipocondriaca, malinconica, che in certi casi gravi diventa addirittura una vera e propria apparente stupidità, con indifferenza a quanto succede intorno e mancanza di ogni ambizione.’[9]Tali osservazioni operavano una connessione intuitive tra il carico di parassiti e le prestazioni intellettuali, ma anche al giorno d’oggi tale legame è lontano dall’essere bene stabilito. Mentre sembra che i vermi possano danneggiare in qualche maniera le facoltà cognitive, i meccanismi che causali sono ancora oggetto di un acceso dibattito. L’EFFETTO BIOLOGICO INDIRETTO DELLE INFEZIONI DA VERMIForse la maniera più ovvia attraverso la quale gli elminti intestinali possono danneggiare lo sviluppo dei loro ospiti umani è il loro effetto sulla nutrizione. L’infezione da elminti intestinali è stata associata con problemi quali carenze vitaminiche, arresto della crescita, anemia, carenza di calorie e proteine, che a sua volta influiscono negativamente sull’abilità cognitiva e sullo sviluppo intellettuale [10]. Questa relazione è particolarmente allarmante perché è graduale e spesso relativamente asintomatica [11]. L’infezione da parassiti può influire negativamente sulla nutrizione in molte maniere. Da una parte alcuni ricercatori sostengono che i vermi possono competere direttamente con il loro ospite per l’accesso ai nutrienti; si pensa che sia i vermi a frusta [12] che gli ascaridi [13] facciano questo al loro ospite. Tuttavia, Watkins e Pollitt affermano che l’intensità di questo effetto è presumibilmente minimo; dopo tutto le necessità nutrizionali di questi vermi intestinali sono piccole se paragonate a quelle dell’organismo ospite [14]. Una fonte più probabile di malnutrizione indotta dall’infezione è il malassorbimento nutrizionale associato alla presenza dei parassiti nel corpo. Per esempio, sia nei maiali che negli uomini, gli ascaridi sono stati correlati a degli effetti temporanei quali intolleranza al lattosio, malassorbimento dei grassi, della vitamina A [15] e dell’azoto [16]. Un’assunzione difettosa dei nutrienti può dipendere da un danno diretto alle pareti dell’intestino causato dalla presenza dei vermi, ma può essere anche una conseguenza di cambiamenti più sottili quali squilibri chimici causati dalla reazione del corpo alla presenza degli elminti [17]. In alternativa, Watkins and Pollitt suggeriscono che il rilascio di inibitori della protease da parte dei vermi per difendersi dal processo digestivo del corpo può danneggiare anche la scissione anche di altre sostanze nutritive [18]. Infine, le infezioni da vermi possono causare anche diarrea e velocizzare il “tempo di transito” attraverso l’intestino, riducendo ulteriormente le opportunità del corpo di catturare e ritenere i nutrienti contenuti nel cibo [19]. I vermi possono contribuire alla malnutrizione anche causando anoressia. Una diminuzione di appetito e di assunzione del cibo dovuta all’infezione elmintica è ampiamente riconosciuta dalla letteratura [20], con un recente studio di 459 bambini di Zanzibar che riporta come anche le madri hanno notato un aumento spontaneo dell’appetito dopo che i propri figli sono stati sottoposti ad un regime antiparassitario [21]. Sebbene l’esatta causa di tale anoressia non sia nota, i ricercatori credono che possa essere soltanto un effetto collaterale della risposta immunitaria del corpo contro i parassiti e lo stress causato dal combattere l’infezione [22]. Gli elminti possono avere effetti negative sulla nutrizione anche inducendo un’anemia da carenza di ferro. Questo effetto è particolarmente grave nelle pesanti infezioni dal momento che gli anchilostomi, come N. Americanus ed A. Duodenale, si nutrono direttamente del sangue del proprio ospite. Sebbene l’impatto di un singolo verme sia limitato (ogni esemplare di queste due specie consuma rispettivamente circa 0.02-0.07 ml e 0.14-0.26 ml di sangue al giorno) ma questo effetto è cumulativo negli individui con pesantemente infestati, dal momento che possono essere portatori di centinaia di vermi [23]. Un ricercatore è arrivato addirittura a predire che “la perdita di sangue causata dagli anchilostomi è equivalente al dissanguamento giornaliero di of 1,5 milioni di persone”[24], mentre uno studio eseguito a Zanzibar ha mostrato che un’applicazione quadrimestrale di Mebendazolo dal costo di 15 centesimi potrebbe evitare la perdita media annua di 0.25 litri di sangue per ogni bambino [25]. Sebbene il verme a frusta abbia degli effetti più leggeri, anch’esso può indurre anemia come risultato del sanguinamento causato dal danno che causa nel piccolo intestino [26].
Fine della prima parte; a breve verrà pubblicata la seconda parte