I personaggi secondari in Harry Potter

Harry Potter, fenomeno letterario degli ultimi 14 anni, 480 milioni di copie vendute.
Mastro Gazza, Mrs. Purr, Blaise Zabini, i gemelli Weasley e anche i fantasmi che popolano il castello di Hogwarts sono tutti personaggi secondari, o per lo meno in apparenza perchè ognuno di essi ha una nicchia importante nella struttura di questo capolavoro ormai indelebile.
Protagonista: Harry Potter. Giusto? Non esattamente. Nonostante il nome sulla copertina sia il suo e tutti gli eventi girino attorno a questo coraggioso ragazzo, questa saga ci presenta tantissimi altri personaggi che spesso rimangono molto più impressi dell'effettivo protagonista: sono “falsi” personaggi secondari perchè, pur non essendo loro l'oggetto della saga, la trama non verrebbe sviluppata e caratterizzata allo stesso modo e perderebbe l'originalità e fluidità che la contraddistingue.
Come in tutti i libri fantasy di questo genere, il personaggio secondario ha una sua importanza non solo per far risaltare il protagonista (ruolo che, povero Ron, volente o nolente, ha spesso e volentieri) ma anche per guidarlo, consigliarlo e farlo crescere. Ecco che, ad esempio, tutta la famiglia Weasley diventa una miniera di personaggi caratteristici dai tipici capelli ramati, e ogni componente non può essere più diverso dall'altro: i gemelli intelligenti e combina guai, i due maggiori avventurieri, il mezzano Percy intellettuale e futuro membro del ministero, Ron amico inseparabile di Harry e Ginny, la piccola di casa, arguta e intelligente. Ogni singolo componente lascia in Harry una traccia, un cambiamento che lo farà in qualche modo maturare.
Cosa sarebbe Harry Potter senza l'acidità gratuita delle battutine, la falsa spavalderia e gli scherzi collaudati dei gemelli Weasley, le frasi a volte senza senso di Luna Lovegood o anche la presenza incombente di Gazza e la sua adorata gatta?
Ogni personaggio cresce nel corso dei libri, tanto quanto il protagonista, ed ecco che scopriamo i dubbi e le angosce di un giovane Draco che vorrebbe essere all'altezza delle richieste del padre e del Signore oscuro; scopriamo come Luna e anche Neville siano molto più simili al nostro Harry di quanto non si pensi o di come i Tiri Vispi Weasley sia l'unica cosa che rallegra l'atmosfera in un tempo dove tutto diventa cupo e spaventoso, dimostrando anche la serietà dietro lo scherzo e la voglia di indipendenza di Fred e George. Ma come spesso succede è il protagonista a far riflettere gli altri personaggi e a farli crescere, che siano coetanei o adulti non importa: Sirius non uccide Minus grazie ad Harry, che riesce a fargli capire che si sarebbe vendicato lasciandolo in vita e non, al contrario, uccidendolo; Silente, nonostante sia la guida di Harry, riflette sugli errori che ha compiuto in passato durante il suo percorso insieme al maghetto.

Nonostante tutta questa galleria di personaggi secondari possa risultare un po' scontata e stereotipata, il lettore impara a conoscerli, distinguerli e amarli, riconoscendosi in qualche comportamento o arrivando a prestare più attenzione ad alcuni personaggi “di sfondo” piuttosto che delle avventure di quelli in primo piano. Che compaiano poche volte, o che alla fine disgraziatamente muoiano lasciandoci addosso un senso di vuoto e di mancanza, tutti i personaggi sono a loro modo importanti per quando piccoli che siano, facendoci  alle volte ricordare un libro proprio per la loro presenza o per qualche estro particolare. I personaggi secondari rendono un libro interessante e “a tutto tondo”: si procede, grazie alla loro presenza, oltre il binomio protagonista buono – antagonista cattivo, aggiungendo note di colore che si frappongono al tipico bianco e nero a cui altrimenti sarebbe ridotta la narrazione e rendendo Harry Potter un arcobaleno variopinto di personaggi uno diverso dall'altro, meritevole di essere gustato in tutte le sue sfaccettature e le sue maturazioni fino all'ultimo.