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I piccoli fiammiferai

Creato il 29 ottobre 2012 da Tnepd

I piccoli fiammiferai

I piccoli fiammiferai I 1001 modi con cui l’Homo sapiens può estinguersi. Ovvero, perché l’umanità sta, come d’autunno, sugli alberi le foglie. Prima di gridare allo scandalo, accusandomi di portare sfiga, di essere funzionale all’agenda degli Illuminati e, con la legge d’attrazione, di far accadere alla lunga ciò di cui vado a raccontar, vi prego di considerare a mente fredda – è proprio il caso di dirlo – l’eventualità che gli esseri umani stiano andando incontro alla prossima era glaciale, cioè in pratica alla propria estinzione. Anche perché, se gli Illuminati hanno il potere di scatenare guerre, rivoluzioni e crisi economiche, e di spargere virus come noccioline pandemiche, mi riesce difficile immaginare che siano in grado anche d’influire sulle eruzioni solari o sull’asse di rotazione del pianeta Terra. Non possono arrivare fino a questo punto e, se anche autori come Roberto Vacca, con “Il medioevo prossimo venturo”, e Alan Weisman, con “Il mondo senza di noi”, possono essere massoni, vi sono dei fenomeni naturali su cui la massoneria non può, per forza di cose, mettere le mani. Ne ho parlato con una persona che di geofisica ne capisce senz’altro più di me. I piccoli fiammiferaiBernardo Mattiucci è un perito elettronico di 40 anni, vive a Sora in provincia di Frosinone e conosce l’attività del sole e le sue interazioni con il pianeta Terra. Gestisce insieme ad altri amici la pagina Facebook “Attività solare ( Solar Activity )” https://www.facebook.com/pages/Attivit%C3%A0-solare-Solar-Activity-/100364603439625 e commenta abbastanza regolarmente su vari blog della rete. Secondo la storia climatica della Terra, noi stiamo vivendo nell’era glaciale iniziata quaranta milioni d’anni or sono e culminata nel Pleistocene circa tre milioni di anni addietro. Ora ci troviamo precisamente nella fase interglaciale cominciata 10.000 anni fa. In base a questo presupposto, è corretto affermare che le glaciazioni producano grandi ecatombi di animali e coincidano con le estinzioni di massa? Non è proprio così. Bisogna considerare prima di tutto una cosa: ogni Era Glaciale è formata da Periodi Interglaciali Caldi, come l’attuale, e Periodi Interglaciali Freddi, come quello che ha preceduto l’attuale. La durata del Periodo Interglaciale Caldo sembra essere abbastanza costante nel tempo e dura in media 12.000 anni circa, secolo più e secolo meno. La durata dei Periodi Interglaciali Freddi, invece, “sembra” si stia allungando e il prossimo si prevede possa durare sui 130.000 anni almeno.
Per rispondere al quesito dovrei spiegare i meccanismi che portano al cambio di “periodo”… perché non è solo di clima che stiamo parlando. Brevemente possiamo dire che la temperatura sul nostro pianeta dipende infatti essenzialmente da due fattori connessi tra loro: l’attività solare e l’eccentricità dell’orbita terrestre. Fattori entrambi dipendenti dalla posizione del Sistema Solare nella propria orbita galattica.
Durante il Periodo Interglaciale Caldo la temperatura media del nostro pianeta è sui +14°C, mentre nel Periodo Interglaciale Freddo questa scende fino a +6/+8°C circa.
Ci sono però due tipi di estinzioni di massa… le piccole, durante le quali si estinguono il 5-10% delle forme di vita e le grandi estinzioni (con una periodicità quasi matematica) durante le quali si estingue circa l’85% delle forme di vita presenti sul pianeta.
Infine ce ne sono alcune provocate dall’impatto di grandi asteroidi (diametro di 10 km in su) sul nostro pianeta… come quello che sembra si sia schiantato sulla costa orientale della penisola dello Yucatan provocando l’estinzione dei Dinosauri e del 76% delle forme di vita sul nostro pianeta.
I piccoli fiammiferaiParticolarmente difficile è comunque il passaggio tra un periodo interglaciale e l’altro in quanto oltre alla diminuzione della temperatura media, si registrano un forte aumento di terremoti ed eruzioni vulcaniche e l’estremizzazione degli eventi meteo. Tutto questo… per un periodo di circa 10.000 anni. Sono questi cambiamenti che portano e provocano piccole estinzioni alle forme di vita che più difficilmente sanno adattarsi al cambiamento. Pensiamo ad esempio ai Mammut che pascolavano tranquilli in una Siberia all’epoca coperta da immense praterie, con foreste e corsi d’acqua limpida… che d’un tratto si sono ritrovati con una temperatura alla quale non erano abituati e la neve che si accumulava costantemente durante gli anni. Quelli che hanno avuto la forza di migrare verso sud sono riusciti a salvarsi… anche se per poco, quelli invece che, sfortunatamente, sono rimasti intrappolati in un fiume o nella neve alta, sono stati poi ritrovati congelati con il cibo ancora non digerito nello stomaco. E’ possibile che, insieme a numerose altre specie d’animali, anche alcune razze di ominidi si siano estinte a causa dell’avanzare dei ghiacci? I piccoli fiammiferaiCertamente. All’epoca gli ominidi si nutrivano cacciando e raccogliendo radici, bacche e frutti selvatici. Con il ghiaccio molti animali sono morti, altri sono migrati altrove e se tali ominidi non li hanno seguiti per tempo, la disponibilità di cibo per loro diventava precaria. Alla lunga l’estinzione della loro specie è diventata inevitabile. Teniamo presente che l’unico modo per muoversi all’epoca era andare a piedi. E percorrere 2 o 3.000 km poteva richiedere mesi… o addirittura anni! Gli indiani d’america, molto più recentemente, si spostavano annualmente dalle zone pianeggianti a quelle montagnose all’inizio della primavera… e impiegavano anche 1 mese per percorrere qualche centinaio di km appena. Se 450.000 anni fa i Nibiruani sono sbarcati sulla Terra, trovando l’Homo Erectus poi sottoposto a manipolazione genetica, come hanno fatto quei nostri progenitori a sopravvivere al grande freddo? Durante i periodi interglaciali non tutta la Terra viene ricoperta dal ghiaccio.
Sappiamo che 15.000 anni fa circa la calotta polare artica si estendeva su tutto il Canada e parte degli USA, oltre che sulla Groenlandia. Dall’altro lato, in Siberia, c’era invece una distesa verdeggiante occupata dai Mammut, da vari ominidi in seguito migrati in nord America e da altri animali di varie dimensioni. Di sicuro qualche discendente dell’Homo Erectus occupava quelle zone prive di ghiaccio e ricche di flora e fauna selvatiche, anche perché era libero di muoversi in lungo e in largo. L’intero pianeta era suo e non vi erano frontiere o limitazioni varie a confinarlo in un dato luogo. Se non, appunto, la temperatura e la morfologia del territorio.
Che temperatura trovarono gli astronauti alieni provenienti da Nibiru 450.000 anni or sono? La temperatura media si aggirava intorno agli 8-10°C… a livello mondiale. Che tradotto corrisponde ad inverni freddi ed estati fresche. Dopo pochi millenni, però, questa ha iniziato ad aumentare. Se consideriamo una certa tolleranza nel calcolo cronologico e i 450.000 anni li accorciamo a 420.000, la temperatura media del pianeta era simile a quella attuale. Ovvero +14°C circa. I piccoli fiammiferaiSessantacinque milioni di anni fa, quando un asteroide causò l’estinzione dei dinosauri, che clima c’era sulla Terra? E’ possibile che il freddo, essendo stati animali eterotermi, abbia influito sulla loro scomparsa? Non è stato tanto il freddo ad ucciderli… ma tutta una serie di eventi catastrofici provocati dall’impatto di un asteroide di 10 km di diametro sulla costa est dello Yucatan. Questa è oggi una delle teorie più accreditate. La seconda è comunque non meno importante e consiste nell’eruzione di uno o più supervulcani come lo Yellowstone o i Campi Flegrei. Oppure entrambe le teorie insieme. Bisogna però precisare che questo genere di animali avevano dimensioni enormi che in qualche modo dipendevano dalla temperatura media alla quale si erano adattati. Recenti studi sui resti fossili di quello che viene comunemente chiamato Titanoboa, un serpentello di 20 metri di lunghezza, ha fatto emergere che la temperatura media dell’intero pianeta doveva aggirarsi, in quel periodo, intorno ai +28°C. Questo perché è stato scoperto che le dimensioni di tali animali varia con il variare della temperatura. Più la temperatura è alta, più l’animale è grosso. Ma se per un serpente c’è sempre la possibilità di rifugiarsi sottoterra per scampare, anche se per breve periodo, al freddo dell’inverno, un bestione di diverse tonnellate di peso come un dinosauro, avrebbe qualche difficoltà anche solo a procurarsi il cibo durante una stagione estiva meno calda del solito. In seguito all’impatto dell’asteroide, comunque, l’enorme quantità di polvere che ha oscurato il sole per anni, ha provocato la diminuzione della temperatura media di diversi gradi a livello mondiale. Poi l’enorme quantità di anidride solforosa sprigionata dall’impatto e dalle eruzioni vulcaniche provocate dall’impatto stesso, ha reso l’aria nociva e irrespirabile un po’ ovunque. Raggiunti gli strati più alti dell’atmosfera, questo veleno si è unito all’acqua causando piogge acide che hanno distrutto la flora ovunque, mettendo in serio pericolo, direttamente e indirettamente, la sopravvivenza di qualunque forma di vita che in quel periodo non era riuscita a nascondersi sottoterra o in una caverna. Terzo fattore…. lo tsunami causato dall’impatto. Secondo recenti simulazioni, avrebbe causato un’onda anomala di circa 5 km di altezza che si è abbattuta sul continente africano. Quarto… la sfiga! Parliamo dell’ultima glaciazione, suddivisa nei quattro periodi Gunz, Mindel, Riss e Wurm. Perché hanno questi nomi e quali sono state le loro cause scatenanti? I piccoli fiammiferaiSono i nomi di quattro affluenti minori del Danubio in Germania e sono stati scelti perché proprio in quella zona, in Baviera, sono state ritrovate le prime tracce dell’attività dei ghiacciai. Il perché si siano verificate è più difficile da spiegare. Hanno comunque tutte una causa “cosmica”. Nel senso che il clima sulla Terra dipende da fattori esterni al pianeta stesso. Spiegarne le cause richiederebbe tutta una lunghissima trattazione che non è il caso di affrontare in questa sede! Come si fa a stabilire queste epoche, tramite la palinologia, tramite i carotaggi del ghiaccio in Antartide? Ci sono vari metodi per stabilire cronologicamente a quando risale un dato periodo. La palinologia è un esempio, studiando appunto i pollini, le spore e quant’altro contenuto nei fossili. Si usa poi il calcolo del decadimento del radiocarbonio C14 che ha un tempo di decadimento che fino a qualche anno fa veniva considerato costante e che oggi invece sappiamo dipendere dall’attività solare. C’è poi il metodo dell’esame dell’ossigeno e quello più semplice della stratigrafia del terreno nel quale si trovano fossili o accumuli anomali di polveri di vario tipo. E’ una ricerca complessa… multidisciplinare, che richiede tempo e dedizione, ma da’ anche dei bei risultati e ci permette di sapere com’era il clima di quel periodo e quali sono stati gli eventi più importanti che lo hanno caratterizzato! Cosa ci puoi dire del lago Vostok, con la sua acqua fossile, che il lettore medio non sappia già? I piccoli fiammiferaiBeh… possiamo dire che l’acqua fossile la troviamo in tutto il mondo. Sia Israele che la Libia, ad esempio, la utilizzano per irrigare il deserto e renderlo coltivabile. Quella in Libia ad esempio si trova a circa 600 metri di profondità. In Antartide si trova sotto uno spesso strato di ghiaccio. E la differenza potrebbe essere proprio questo fattore… NON si tratta di acqua di falda ma di un vero e proprio lago superficiale successivamente ricoperto dal ghiaccio. Cosa ci sarà lì sotto? Forse dei mostri… o perché no… gli alieni! La teoria della Terra cava ha qualche fondamento scientifico o è pura fantasia? Penso che alla base ci possa essere qualche fondamento di verità, ma non come la si può intendere leggendo internet o qualche libro a riguardo. Spesso l’accesso alla Terra Cava viene posizionato sul Polo Nord… dove sappiamo si trova attualmente il polo sud del Dipolo che crea il campo magnetico terrestre. Il luogo dove cioè le spire del campo magnetico “entrano” nel pianeta. In quel punto è facile, con la giusta tecnologia, realizzare portali spazio-dimensionali utili a spostarsi da una dimensione all’altra. Un altro punto utile è costituito dal Triangolo delle Bermuda. Ma ve ne sono anche di più vicini a noi. Il concetto però è stato stravolto in un periodo storico particolare e penso che, all’interno del nostro pianeta, vi sia solo roccia fusa. Ma magari in una dimensione parallela alla nostra le cose possono essere diverse. Chi lo sa? Vuoi andare a vedere? Io ti aspetto al bar a sorseggiare una birra ghiacciata! (continua)

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