Forse vi starete chiedendo che senso abbia la foto qui sopra. Lasciamo perdere il significato legato alla scrittura in senso universale (ecco che comincio a tirarmela).
Be', oltre ad aver citato altre immagini legate alla scrittura a mano, una più magnifica dell'altra, la foto racchiude la mia ultima scoperta in campo scrittorio (scoperta che mi sta garbando parecchio).
No, non parlo della riscoperta della scrittura a mano; quella è già avvenuta grazie alle fide Moleskine.
Posso esprimere il senso della fotografia con una sorta di operazione matematica:
Moleskine + matita Faber-Castell GRIP 2001, durezza BDico solo che le quattro pagine scritte durante la prova matita sono scorse via che era un piacere. La mano, ancora non proprio a posto (leggete qui), non si è lamentata per nulla. In poche parole, è stato un piacere che tante e tante penne non sono riuscite a darmi in egual misura.
Arriviamo alla questione riguardante la durezza della mina: in altri tipi di carta, e strofinando con un po' di forza, la graffite sbava un po'. Sulla carta della Moleskine, invece, non ha fatto la benché minima sbavatura, nonostante io tenessi la mano sul foglio mentre scrivevo (qualche minima sbavatura si presenta solo quasi strappando il foglio da quanta forza si mette nello strofinare).
Il mio prossimo esperimento riguarderà delle matite con mina un po' più dura, così da riuscire a evitare definitivamente ogni più piccola sbavatura.
Per finire vi lascio con un'altra istantanea ritraente la scrivania sulla quale trova spazio la mia passione.
Dunque la mia ricerca riguardo alle tecniche di scrittura più comode e che allo stesso tempo evocano le parole lette e rilette in mille libri dei nostri scrittori preferiti va avanti senza sosta. E ora siamo arrivati alle care carta e matita che ho ben adorato leggendo Festa Mobile del caro Ernest (e intanto il caro Duende mi fa l'occhiolino dalla sua posizione accanto allo stereo).
A presto,
E.