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I pozzi sono avvelenati, alcuni venduti.

Da Gio65 @giovanniparigi

1755257154_e1c332b881.jpgSpesso ci viene presentata Apocalisse come un'opera meramente simbolica, dimenticando così che dietro a ogni simbolo si cela una realtà ben precisa, più o meno attuale dal momento che finora gli esegeti e gli studiosi sono solo concordi nel sostenere che è possibile solo collocarla nell'antichità classica. Tuttavia, nei suoi significati nascosti è possibile uscire dai limiti stretti della classicità.

Prendiamo ad esempio Ap. 12,4 in cui leggiamo:

La sua coda [del drago] trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le scagliò sulla terra.

Se consideriamo letteralmente questo versetto abbiamo sempllicemente un'immagine: il drago con la sua coda trascina a terra la terza parte delle stelle. Ma se noi volessimo dare un "volto" alla coda, e dunque se volesssimo sciogliere il simbolo nel suo significato potremmo ricorrere ad Isaia 9,14 in cui leggiamo:

L'anziano e il notabile sono il capo,
e il profeta che insegna la menzogna è la coda.

Vedete? la coda, se consideriamo Isaia, non è più un'immagine priva di significato, ma un personaggio ben preciso: il profeta, maestro di menzogna è dunque, nel suo senso più lato, il falso profetismo. La sua attività principale è insegnare la menzogna, arte di cui è maestro. Del resto che questo possa essere un'interpretazione possibile è confermato da quelle stesse stelle che trascina a terra. Anch'esse non devono essere interpretate senza ricorrere al simbolo, cioè a cosa significano. In Dn 12,3 in cui si legge:

I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto [insegnato, Nuova Riveduta] molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

Stando quindi a Daniele le stelle sono coloro che hanno svolto la stessa opera del falso profeta: hanno insegnato. Siamo quindi in un contesto in cui la coda che trascina e le stelle che sono trascinate hanno lo stesso ruolo, sebbene con finalità completamente diverse. Sembra allora che le stelle siano trascinate nella falsa dottrina e di lì precipitate dal cielo perchè si rivelerà una dottrina che non conduce alla giustiizia, a Dio Per il cristiano si apre, allora, una importante questione di selezione dei maestri, i quali possono essere inconsapevoli maestri si menzogna.  Ma quale è questa menzogna? Per capire credo si possa citare la prima lettera di Giovanni, in cui l'apostolo scrive che tutto quanto riconosce Cristo venuto nella carne è dottrina venuta da Dio (1Gv 4,2). Quante dottrine o studi, seppur provenienti da cattedre che si definiscono cristiane, riconoscono Cristo nella carne? Ormai, se passiamo al vaglio quanto viene proposto alla cristianità con pubblicazioni o lezioni, della divinità di Gesù c'è rimasto ben poco. Ormai molti "maestri" che si dicono cristiani strizzano l'occhio agli storici negazionisti, quelli cioè che non solo negano la divinità di Gesù, ma ne negano pure l'esistenza. In quest'ottica dobbiamo anche chiederci che fine abbia fatto la sacralità dei Vangeli, i quali, stando a moltissimi esegeti, appaiono solo una confusa ricostruzione di fatti tutt'altro che certi. Di questi involontari falsi maestri, di queste stelle oramai trascinate a terra non si può che avere compassione, perchè vittime loro stesse del falso profeta, maestro di menzogna. Un falso profeta che sa benissimo che la storia ha le sue fonti e ha creduto bene, quindi, avvelenarle. E' a quest'acqua avvelenata che le "stelle" si sono abbeverate. Un'acqua il cui veleno toglie la visione di Dio nella Storia, che insomma rende ciechi e dà luogo a un fariseismo intellettuale ed esegetico orbo, ma convinto di vederci benissimo. L'impossibilità di conoscere con precisone l'anagrafe di Gesù o conoscere con certezza il primo anno di regno di Davide non è un caso. E' il falso profeta che ha avvelenato le acque, ha confuso cioè quello che in origine era chiaro e che adesso possiamo scoprire solo attraverso una minuziosa ricerca nellle Scritture tesa a ricostruire il volto di Gesù con sbiadite fotografie conservate e nascoste dentro le singole pagine bibliche. La mia cronologia, se così non fosse, non potrebbe esistere. Non sarebbe stato possibile insomma mettere in piedi un edificio cronologico di quelle dimensioni e originalità e caratterizzantesi per una fortissima coerenza interna e precisione, se la Bibbia e i Vangeli non contenessero ancora le tracce di quello che furono queli libri. Ho sempre sostenuto e dimostrato infatti che gli storici hanno la loro cronologia, la Bibbia un'altra. Dopo il mio lavoro, seppur definendola teologica, nessuno può più negare l'esistenza di una cronologa biblica che io considero acqua ancora non avvelenata perchè sorgiva, un'acqua genuinamente biblica. Il falso profeta ha dunque avvelenato i pozzi, ma non le sorgenti. Le sorgenti sono ancora pure, la Bibbia ha ancora l'acqua della Vita eterna, l'acqua che ci permette di vedere Dio nela Storia, di vedere ad esempio le profezie di Daniele ed Ezechiele realizzate storicamente. La Menzogna del falso profeta su un Daniele personaggio leggendario e la menzogna circa le sue profezie post evento sono acque avvelenate. Non bevetele. Non bevetele più, ne va della vita, quella eterna che non potrete più contemplare.    

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