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I PREDATORI DELL'ANNO OMEGA (aka Warrior of the Lost World)
Creato il 01 agosto 2010 da Pellicoledallabisso“I Predatori dell'Anno Omega” è un film gemello a Megaforce. Stessa ambientazione pseudo-futurista, stesse spropositate pretese, stessa messa in scena miserevole, stessa “risposta italiana” a “Mad Max” e pure qualche attore in comune, come Pershis Kambatta.
Ma se “Megaforce” era essenzialmente un polpettone noiosissimo, “I Predatori...” svolge invece più che dignitosamente il suo ruolo di film di merda, divertendo e intrattenendo lo spettatore.
Il Guerriero senza nome si aggira per un mondo scampato all'olocausto nucleare combattendo razziatori e bande di giovani delinquenti. Salvato dalla misteriosa Nastasja dopo l'ennesima imboscata, si unisce a lei e ad un gruppo di uomini che combatte il potente e dispotico dittatore Prosser. La missione del guerriero sarà quello di liberare il padre di Nastasja, ma non tutto va secondo i piani...
La storia e il suo sviluppo sono assolutamente prevedibili, il barbuto Robert Ginty (il protagonista) è un abitiué di film di tal risma ed è il classico eroe cinico, cazzuto e totalmente monodimensionale; sprecatissimo invece un attore serio e di valore come Donald Pleasence nel ruolo del cattivo.
Il film si incentra dunque sopratutto sulla “spettacolarità” delle scene d'azione e degli effetti speciali.
La moto del Guerriero (una Benelli carenata?) è addirittura dotata di un computerino che parla in falsetto e di mitragliette uzi, ma il meglio sono le “sparatorie” i cui effetti sonori sono stati chiaramente fatti con la bocca, proprio come i bambini che giocano in cortile.
Nel complesso l'effettistica è discretamente ridicola, ma non abbastanza per ricevere una menzione di merito e lo stesso vale per tutto il film, che si lascia vedere abbastanza volentieri, senza eccellere in nessun campo.
Certo, i ralenty con le moto in fiamme dotate di rotelle non sono male, ma era lecito aspettarsi qualcosina in più...
La curiosità maggiore del film risiede però nella dubbia attribuzione della regia. Ufficialmente è stata accreditata allo sconosciuto David Worth, che secondo qualcuno è stato messo come tappabuchi dopo la dipartita di Joe D'Amato. Alcuni rifiutano totalmente il coinvolgimento del regista italiano, altri ancora dicono che a Worth abbiano messo il film in mano senza soggetto e sceneggiatura e che si sia dovuto basare solo sulla locandina. Più facilmente siamo di fronte ad un “puzzle” composto da scene girate da persone diverse e... si vede!
In conclusione un trash discreto, non indimenticabile, ma che può meritare una visione.
Recensito da: Vidur
VOTI
TRASH: 71/100
Noia: 64/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 73/100
Presunzione della regia: 75/100
Incompetenza degli attori: 60/100
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