estratto del libro The Secret History of the Jesuits, pag. 28-30
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.it
Dopo il 1558, Lainez, il sottile stratega del Concilio di Trento, fu fatto generale della Congregazione, con il potere di organizzare l'Ordine per come egli fosse ispirato. Le "Dichiarazioni" che lui stesso compose con Salmeron, furono aggiunte alle "Costituzioni" per formare un commentario; esse accentuarono ancor più il dispotismo del generale eletto a vita. Un procuratore ammonitore e degli assistenti, residenti anch'essi a Roma, lo aiuteranno generalmente per amministrare l'Ordine diviso in cinque congregazioni: Italia, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra e America. Queste congregazioni furono esse stesse divise in Province che raggruppavano le varie strutture dell'Ordine. Solo l'ammonitore (o sorvegliante) e gli assistenti sono nominati dalla Congregazione. Il generale nomina tutti gli altri funzionari, promulga le ordinanze che non devono modificare le Costituzioni, amministra la ricchezza dell'Ordine secondo i suoi propri desideri e dirige le attività per le quali egli è responsabile solo verso il Papa. A questa milizia, così strettamente nelle mani del suo capo e che aveva bisogno della massima autonomia per rendere efficaci le proprie azioni, il Papa concesse privilegi che possono apparire esorbitanti ad altri Ordini religiosi.
Con le loro Costituzioni i Gesuiti erano esentati dalla regola di clausura, che era applicata alla vita monastica in generale. Infatti, essi sono monaci che vivono "nel mondo" e, verso l'esterno, nulla li distingue dal clero secolare. Ma, contrariamente a questo e ad altre Congregazioni religiose, essi non sono soggetti all'autorità del vescovo. Già nel 1545, una bolla di Paolo III permise loro di predicare, confessare, dispensare i sacramenti e dire la messa; in breve, esercitare il loro ministero senza dover fare riferimento al vescovo. La celebrazione del matrimonio è l'unica cosa che non sono autorizzati a fare.
Paolo III
Essi hanno il potere di concedere l'assoluzione, cambiare i voti agli altri, di modo che questi siano più facili da soddisfare, e, addirittura, annullarli.Il Sig. Gaston Bally scrive:
"Il potere del Generale riguardante l'assoluzione e le deroghe è ancora più ampio. Egli può abolire ogni punizione inflitta ai membri della Società, prima o dopo che essi siano entrati nell'Ordine; assolvere tutti i loro peccati, anche il peccato di eresia e scisma, la falsificazione degli scritti apostolici, ecc..."
"Il Generale assolve, di persona o tramite un delegato, lo stato infelice derivante dalla scomunica, sospensione e interdizione, a tutti coloro che sono sotto la sua obbedienza, a condizione che tali censure non siano state inflitte per eccessi così enormi che altri, accanto al tribunale papale, ne siano a conoscenza. Egli assolve anche dall'irregolarità di emissione, dalla bigamia, dalle ingiurie fatte ad altri, dall'omicidio, dall'assassinio...finché tali atti malvagi non siano diventati di dominio pubblico e causa di scandalo."(19)
Infine, Gregorio XIII conferì alla Compagnia il diritto di trattare nel commercio e nel sistema bancario, un diritto a cui essa fece ampiamente ricorso in seguito. Queste deroghe e poteri senza precedenti furono pienamente garantiti loro.
Gregorio XIII
"I papi chiedevano anche ai Principi e ai Re di difendere questi privilegi; essi minacciavano con la grande scomunica 'latae sententiae' tutti coloro che avrebbero cercato di violarli. Nel 1574, una bolla di Pio V diede al Generale il diritto di ripristinare questi privilegi ai loro scopi originali, contro ogni tentativo di alterarli o ridurli, anche se tali decurtazioni erano autorevolmente documentate dalla revoca papale...[nota di nwo-trutresearch: Pio V morì nel 1572, pertanto non poté emettere una bolla nel 1574; possiamo solo immaginare che nel 1574 fu attuata una bolla emessa precedentemente alla morte di Pio V; oppure è sbagliata la data della bolla; altra ipotesi è che la bolla fu emessa invece da Gregorio XIII, che confermerebbe il preambolo di Edmond Paris.]Con la concessione ai Gesuiti di tali privilegi esorbitanti, che vanno contro la costituzione antiquata della Chiesa, il Papato non solo voleva fornire loro delle armi potenti per combattere gli 'infedeli', ma, soprattutto, usarli come una guardia del corpo per difendere il suo potere illimitato nella Chiesa e contro la Chiesa."
"Per preservare la supremazia spirituale e temporale che essi usurparono durante il Medioevo, i papi vendettero la Chiesa all'Ordine di Gesù, arrendendosi, di conseguenza, nelle loro mani...Se il papato fu sostenuto dai Gesuiti, l'intera esistenza dei Gesuiti dipendeva dalla supremazia spirituale e temporale del papato. In tal modo, gli interessi di entrambe le parti furono intimamente legati assieme."(20)
Ma questa corte selezionata necessitava di ausiliari segreti per dominare la società civile: questo ruolo cadde su quelli che erano collegati alla Compagnia denominata Gesuiti. "Molte persone importanti furono collegate così alla Società: gli Imperatori Ferdinando II e Ferdinando III, Sigismondo III, re di Polonia, che ebbero ufficialmente legami con la Compagnia; il Cardinale Infante, un duca di Savoia. E questi non furono i meno vantaggiosi".(21)
Oggi è lo stesso; i 33.000 membri ufficiali della società operano in tutto il mondo in qualità di soldati, ufficiali di un vero esercito segreto che contiene nei suoi ranghi capi di partiti politici, alti funzionari, generali, magistrati, medici, docenti di Facoltà, ecc., e tutti cercano di portare, nel proprio ambito, "l'Opus Dei", il lavoro di Dio, in realtà i piani del papato.
dallo stesso libro:
Ignazio di Loyola
Gli Esercizi Spirituali di Loyola
La Fondazione della Compagnia di Gesù e lo Spirito dell'Ordine
Le missioni dei Gesuiti in India, Giappone e Cina