- installazione di nam june paik
“Nel futuro tutti avranno i loro 15 minuti di fama” diceva Andy Warhol nel 1968. Dopo oltre 40 anni possiamo dire che quella che sembrava una profezia paradossale e irrealizzabile è addirittura superata. Oggi, grazie ai social network e ai siti di condivisione di video, quasi tutti possono entrare in contatto con un numero spropositato di persone, amici, conoscenti o sconosciuti, che danno a ciascuno la possibilità di sentirsi popolare.
E la fama è oggi il valore più enfatizzato nei programmi televisivi USA diretti ai ragazzini tra i 9 e gli 11 anni secondo uno studio realizzato da ricercatori dell’University of California e pubblicato sul numero di luglio della rivista Cyberpsychology: Journal of Psychosocial Research on Cyberspace. Nel 1987 e nel 1997, in una lista di 16 valori si trovava solo al 15 posto.
Lo studio si svolge ogni 10 anni e ogni volta vengono analizzati i programmi più seguiti dai ragazzini di quella fascia d’età per individuare l’importanza attribuita nei vari show ai diversi valori.
I cinque valori più enfatizzati dai programmi del 2007 sono la fama, la realizzazione, la popolarità, l’immagine e il successo economico. Nel 1997 erano il senso di appartenenza a una comunità (sentirsi parte di un gruppo), la bontà (essere gentili e aiutare gli altri), l’immagine, la tradizione e l’accettazione di sé.
Dal 1997 al 2007 la bontà è passata dal secondo al tredicesimo posto. Il senso di appartenenza a una comunità, che era il primo valore nel 1967, 1977 e 1997, e il secondo nel 1987, è sceso nel 2007 all’undicesimo. Agli ultimi due posti dello studio del 2007 vi sono la spiritualità (16°) e la tradizione (15°) che era quarta nel 1997.
Gli autori attribuiscono questi cambiamenti così eclatanti avvenuti tra il 1997 e il 2007 all’avvento e alla diffusione sempre più capillare di internet e quindi di youtube, facebook e twitter. Nello stesso periodo si è assistito alla crescita del narcisismo e al calo di empatia tra gli studenti di college negli USA, come è stato evidenziato da molte ricerche. Prima, dicono gli psicologi, i ragazzini avevano la casa, la comunità e la scuola; oggi hanno, o aspirano ad avere, migliaia di “amici” che guardano le loro fotografie e i loro post e li commentano. I social network forniscono un accesso a un audience che va molto oltre il contesto scolastico.
Non solo i programmi televisivi dipingono come importanti certi valori piuttosto che altri, ma, come sembra dimostrare un secondo studio dello stesso gruppo di psicologi, ancora in corso, i ragazzini fanno propria questa scala di valori. Dunque, vorrebbero diventare famosi e per di più quel che vedono in TV fa creder loro che chiunque possa riuscirci con facilità, senza un duro lavoro e senza sacrifici.
Quando questi ragazzini saranno più grandi che cosa accetteranno di fare pur di raggiungere la fama che tanto agognano? Forse le recenti cronache italiane forniscono risposte esaurienti.