A poco meno di 140 giorni dall’inizio dell’Europeo in Slovenia Pianigiani si trova costretto a rimescolare le carte del mazzo visto il bruttismo infortunio occorso al Gallo e al fatto che probabilmente dovrà rinunciare anche a Bargnani e Belinelli. Il trio americano potrebbe quindi non prendere parte per nulla all’Europeo: si aprono allora ampi scenari per molti giovani italiani che si stanno mettendo in mostra in questo campionato e che il nostro coach potrebbe chiamare per la manifestazione continentale. Andiamo a vedere quelli che più si sono messi in mostra e che possono essere pronti per un palcoscenico così importante.
Partendo dai fratelli Gentile, entrambi esplosi in questa stagione e che hanno assaporato la canotta azzurra in occasione dell’All Star Game per la prima volta. Stefano a Caserta ha trovato l’ambiente giusto per potersi esprimere al massimo, senza la concorrenza ingombrante di play americani e sotto la sapiente guida di Pino Sacripanti, ha potuto dimostrare di essere una vera e propria combo-guard, capace di gestire il gioco ma di avere anche punti nelle mani, sia in penetrazione che dietro l’arco dei 6.75. Quest’anno viaggia a 9 punti di media con 2.5 assist a partita e 3 rimbalzi, un’ottimo fatturato che sottolinea il suo essere presente in ogni lato del campo e l’intensità con cui gioca; potrebbe essere un cambio interessante nel reparto guardie.
L’altro Gentile, Alessandro, si è rivelato per il talento che già tutti conoscevamo, solo nelle ultime uscite di Milano, dove, sia nelle vittorie che nelle sconfitte, è stato quasi sempre il miglior realizzatore ma soprattutto è stato colui che ha guidato la squadra nei momenti difficili. Dopo un anno a Milano molto travagliato, Alessandro pare aver risolto quei problemini di ambientamento (e fisici) che lo avevano a lungo frenato; ora sfruttando prima l’assenza di Langford, poi quella di Hairston sta diventando uno dei principali terminali offensivi della squadra. Alla nazionale potrebbe far comodo una guardia che esca dalla panchina, senza timore reverenziale e capace di segnare in ogni modo (anche se quest’anno tira male da tre 19%, ma molto meglio da due sopra il 50%).
In grande crescita anche Niccolò Melli, classe ’91, che sta recitando un ruolo importante per Milano come ala forte uscendo dalla panchina. Anche per lui può essere fatto un discorso simile a quello di Alessandro Gentile: difatti l’ambientamento a Milano non è stato dei più facili tant’è che nella stagione 2010/2011 fu ceduto a Febbraio alla Scavolini fino a fine stagione prima di tornare a Milano. Ma in questa parte di campionato ha dimostrato di poter essere un giocatore in grado di dare all’EA7 un contributo sostanziale dalla panchina; per quanto i suoi numeri non siano eccelsi, appena 5 punti di media in 17 minuti abbondanti sul parquet a partita con 3.7 rimbalzi per uscita, porta freschezza e fisicità sul parquet ed è un giocatore che si accolla il lavoro sporco della squadra. Potrebbe quindi far comodo ad una nazionale un pò leggera in quel ruolo.
Nello stesso ruolo di Melli sta crescendo anche molto bene Achille Polonara, che con Varese guarda tutti dall’alto verso il basso, ed è riuscito a conquistarsi la fiducia di coach Vitucci a tal punto da essere promosso nel quintetto titolare da metà stagione in poi al posto di Sakota. Cresciuto molto rispetto alla scorsa stagione dove si è fatto conoscere, Achille quest’anno viaggia a quasi 10 punti di media con 5 rimbalzi e mezzo a partita in 23 minuti: numeri molto buoni che testimoniano i suoi miglioramenti ma non la sua atleticità straordinaria che lo porta molte volte sopra il ferro avversario. Deve ancora migliorare la fase difensiva ma può essere l’arma a sorpresa per contrastare le tante ali atletiche in circolazione per l’Europa.
Compagno di squadra di Polonara è Andrea De Nicolao, anch’egli in forte ascesa sotto coach Vitucci, il quale lo ha reso il cambio perfetto per sostituire un certo Mike Green, dal quale Andrea può certamente apprendere molto. De Nicolao sta dimostrando a Varese di reggere benissimo la tensione della gara, che per un play è fondamentale per gestire al meglio il gioco della squadra, giocando minuti di qualità, mentre Green rifiatava in panchina o anche con Green in campo, sia dal punto di vista della gestione dell’attacco, dove dimostra buona lettura delle situazioni e non rifiuta di prendersi tiri importanti, che in difesa, dove sfoggia poco meno di 2 palle recuperate di media: può certamente essere un’ottima alternativa nel parco play che metterà in difficoltà Pianigiani nella scelta dei suoi registi.
Una menzione a parte per altri giovani italiani interessanti che si sono messi in mostra in questo campionato, che devono crescere ancora molto, ma che sono sicuramente dei prospetti da tener d’occhio e da segnare sul taccuino come: Matteo Imbrò, Stefano Moraschini, Marco Laganà, Riccardo Cervi, Domenico Marzaioli, Luca Campani, Andrea Traini, Lorenzo D’Ercole, Andrea Magro e Awudu Abass. Non saranno ancora pronti per la maglia azzurra ma potrebbero venir buoni fra qualche anno.