Magazine Diario personale

I racconti "del casseto"

Creato il 20 aprile 2015 da Zioscriba
A metà marzo ricevo, da una famosa associazione cultural-letteraria, una mail striminzita e senza firma in cui mi si propone, nel caso in cui avessi dei racconti “del casseto”, di partecipare a un concorso aperto a tutti. Premio per il vincitore la pubblicazione dei suddetti racconti. Tutto questo senza che io abbia chiesto niente di niente.Resto a lungo indeciso su come rispondere. Già racconti “nel cassetto” sarebbe una banalità difficilmente sopportabile, ma: del casseto? Si prendono gioco di me o è questo il normale livello delle loro comunicazioni? Cosa gli mando? Una sana bordata d’insulti? (Quando ci vogliono ci vogliono!) Oppure una risposta da scrittore sottovalutato e indignato: “Se è aperto a tutti, non è alla mia altezza, grazie”. O al contrario una risposta autoironica: “Spiacente, ho solo racconti del casso”. Oppure una risposta mattacchiona (una manciata di refusi in cambio dei loro due): “Morto bietolo di protecipare!” O una risposta orgogliosa? “Mi dispiace, ma anche se a voi parrà strano, postarli sul mio blog è più prestigioso, e raggiunge più lettori, di quanto non succederebbe con la vostra – peraltro improbabilissima, perché so come vanno ‘sti concorsi – pubblicazione”. O ancora, una risposta polemica: un messaggio in bianco ma firmato Nicola Pezzoli, per far capire che le comunicazioni anonime e burocratiche sono già abbastanza irritanti, ma se poi ci si aggiunge l’irriguardosa sciatteria di ben due refusi, a uno che di mestiere fa lo Scrittore (per quanto outsider semifallito, muorteffame ecc) potrebbero girare un pochettino i maroni.Infine, opto per quella che ritengo di gran lunga la soluzione più giusta e più nobile, più signorile, in casi simili: non rispondo per niente.Per dirvi come sono fatto: continua a venirmi il dubbio di essere stato villano!

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog