I Reduci – 4

Scena Terza

(Detti e due giovani di passaggio)

D.V. (alzandosi in piedi in tono cerimonioso, facendo le presentazioni che non hanno potuto avere luogo ancora)

- Sono il generale in pensione Arnaldo Di Vittorio! E questi è il mio ex-attendente M.llo Bruno in pensione (Bruno scatyterà sugli attenti con un saluto militare)

Giorgio ( alzandosi e porgendo la mano ad entrambi)

- Piacere! Io mi chiamo Giorgio Salvati…

D.V. (rimettendosi a sedere)

- Avreste dovuto lasciarci proseguire!!!

Giorgio (rimettendosi a sedere anche lui)

- Oh, non importa! Vi siete disturbati abbastanza!

D.V.

- Gli è che questi uffici sono occupati tutti da scansafatiche, cialtroni e mangiapane a tradimento! Questa è l’Italia di oggi! (batte il bastone in terra in segno di stizza)

Bruno (declamando in tono ironico e rimettendosi per un attimo sugli attenti)

- L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro!

D.V.

- Sugli scioperi, avrebbero dovuto scrivere in quell’articolo Uno! perché qui non vuole lavorare più nessuno!

(così dicendo il generale punterà il bastone su due giovani che si stanno dirigendo verso la loro panchina lentamente; i due giovani saranno vestiti secondo la moda tardo punk di quegli anni ottanta del secolo XX, con grossi scarponi, spille e catene di ornamento su jeans e indumenti di pelle; capelli a cresta di gallo, occhiali scuri e orecchini)

…la scena terza continua…