Nella giornata di ieri abbiamo riportato una notizia rigardante i tagli alla produzione del novo iPhone 5, annunciati dal The Wall Street Journal. Sebbene i dettagli fossero vaghi, tanto è bastato per far scendere del 4% il titolo in borsa, sotto alla soglia dei 500 dollari per azione. Ma c’è anche chi corre in soccorso di Cupertino.
Nella giornata di ieri, il The Wall Street Journal ha pubblicato un gustoso rumor: Apple potrebbe aver deciso di tagliare al 50% gli ordini di alcuni componenti del quinto melafonino, in particolare i pannelli Retina, per conseguenza a un possibile calo fisiologico delle vendite. La ragione più probabile è un normale andamento a rilento dopo il boom delle feste natalizie o un breve ridimensionamento della produzione in vista di un nuovo modello, ma la borsa è entrata nel panico. E forse inutilmente, perché è la stessa testata economica ad aver specificato si trattasse di un’indiscrezione da prendere con le pinze.
Non è un momento propizio per Apple sui mercati finanziari, sebbene il titolo rimanga comunque in acque salde. Tuttavia 500 dollari, risaliti poi a 502 nel tardo pomeriggio, appaiono poca cosa rispetto a quei 1.000 per azione sfiorati nel corso del 2012. Apple forse paga lo scotto della concorrenza Android, un piglio troppo conservatore per il suo iPhone 5 e la smentita dell’arrivo di un melafonino low cost, quest’ultimo responsabile di un rialzo in borsa. Ma c’è anche chi, come Mark Moskowitz di J.P. Morgan, corre in soccorso alla Mela difendendone le scelte. L’analista definisce le notizie circolate come semplice “noise”, come delle news su cui di certo non fare affidamento.