La teoria dell’evoluzione sostiene il progressivo ed ininterrotto accumularsi di modificazioni successive fino alla manifestazione, in periodo di tempo sufficientemente ampio, di cambiamenti che mirano al miglioramento, alla sopravvivenza e all’adattamento di una specie vivente.
Ogni teoria, per quanto dimostrata, ha le sue eccezioni.
Quella dell’evoluzionismo presenta la sua variazione nel Trota.
Egli, maschio rappresentante della specie, ha compiuto un salto evolutivo impressionante nel breve tempo di una rivoluzione terrestre.
Partendo da una base alquanto scarsa, il soggetto in questione ha impiegato nove anni per diplomarsi (quando gli altri soggetti della specie impiegano, mediamente, cinque anni), ma soltanto un anno per conseguire una laurea (quando gli altri membri della specie impiegano dai tre ai cinque anni).
A cosa sia dovuto questo salto evolutivo non è ancora chiaro ed è argomento ampiamente dibattuto nel mondo scientifico ed accademico.
Esiste una corrente di pensiero che teorizza che sia dovuto a costanti iniezioni, a posologia crescente, di fibre naturali variamente colorate che hanno, per propietà transitiva, permesso il verificarsi del fenomeno.
Altri sostengono che la variazione sia frutto di uno spostamento del soggetto in diverso habitat naturale che, presentando aria salubre e condizioni meno stressanti, ha favorito l’apertura mentale del soggetto rendendolo capace di assimilare informazioni, concetti e nozioni a velocità triplicata.
Quale che sia la teoria corretta essa rivela la sua influenza solo sulle capacità di apprendimento matematico-contabili, rimanendo assolutamente ininfluente sulle capacità di apprendimento linguistico-dialettiche.