Forse due, forse tre anni fa, il prestito/dono da parte del'amica Alida di un libricino di cucina con le erbe; di quelle edizioni che si comprano nelle fiere o durante le vacanze, quando, piene di buoni propositi, si pensa che si avrà il tempo e la voglia di dedicarsi ad abitudini di vita più sane e consone al trascorrere delle stagioni, prendendosi il tempo necessario per passeggiare nella campagna cogliendo erbe selvatiche da cucinare.Utopie per lo più irrealizzabili, come tutte sappiamo; il tempo è merce rara, e quello che rimane è, quasi sempre, il senso di colpa per non essere riuscite a realizzare neanche in parte quelli che pensavamo essere i nostri desideri. Il rimedio? Eliminando la soluzione più ovvia (evitare di comprare certe pubblicazioni) non rimane che donare i propri libri ad amiche blogger - ossia la rimozione del pensiero attraverso l'oblio e il trasferimento di senso di colpa ad altra persona - e , infine, il tentativo di realizzare tali ricette. La terza ipotesi, per quanto virtuosa si rivela in realtà, alla prova dei fatti, la più complicata. Non tanto per il riconoscimento e raccolta delle erbe in oggetto - che, ovviamente non saranno mai abbastanza - ma quanto per il dover sfrondare delle molte parti poco commestibili e riadattare le dosi che, in genere, si spiegano solo se rapportate a una numerosa comunità di religiosi erbivori.Dopo adeguato riadattamento e avendo avuto, per puro caso (leggi infestazione in giardino) l'occasione di raccogliere un'erba assai diffusa, ecco una ricetta che si è rivelata apprezzabile.
Con buona pace dei sensi di colpa(dosi per quattro trappisti non troppo ligi alla regola)
3 etti di trifoglio
1/2 cipolla
1 uovo
50 gr pancetta (o speck, o prosciutto, magari di un fondino)
50 gr besciamella
formaggio parmigiano qb
olio evo qb
sale qb
pepe qb
Pulire il trifoglio sfrondando le foglie dai gambi - i fiori possono essere tenuti - lavarlo, scolarlo e cuocerlo in una padella antiaderente dove, in un cucchiaio d'olio, sarà stata fatta appassire la cipolla affettata finemente e la pancetta tagliata a dadini. Nel frattempo preparare una besciamella un po' densa, con un cucchiaio di farina fatto tostare in poco olio e aggiungendo infine un bicchiere di latte, sale e noce moscata sempre rimestando finchè non si sarà addensata (ma si può acquistare già preparata). Trasferire il trifoglio, che nel frattempo si sarà freddato, in una ciotola capiente e tritarlo con il mixer ad immersione; aggiungere l'uovo la besciamella il formaggio (facoltativo e un po' di pepe, prima di versare il composto in stampini da forno, a due terzi dell'altezza circa - se di metallo, imburrati, ma meglio in ceramica da potersi portare in tavola - e cuocere in forno caldo a 180/200 gradi circa per una ventina di minuti o fino a quando la superficie non sia dorata.