Stasera, nella mia “home” di Facebook ho visto il link di un post della collega blogger IL RICCIOCORNO SCHIATTOSO, pertinente un video che avevo visto tempo fa e che aveva ispirato un mio racconto sulla VIOLENZA DOMESTICA.
Il video è di LESLIE MORGAN STEINER, autrice del libro “Crazy Love”: nel video racconta la sua personale esperienza di donna vittima di VIOLENZA DOMESTICA (psicologica e fisica) da parte del primo marito.
Quando, la prima volta, ho visto questo video (oltre un anno fa), sono rimasta molto colpita. Talmente tanto che, dalle emozioni ricevute e poi amplificate, è nato il mio racconto “C’ERA UNA VOLTA“, contenuto nel mio secondo libro “EVA E ALTRI SILENZI“. In questo racconto parlo proprio dell’esperienza di una giovane donna e del suo ritrovarsi “vittima” di VIOLENZA DOMESTICA da parte del convivente-compagno.
Stasera ho riletto il testo tratto dal video di L.M. STEINER, nel blog dell’amica blogger (vd sopra link) e questa volta, senza coinvolgimento emotivo, ho provato a trarne uno SCHEMA ESEMPLIFICATIVO. Cioè, ho provato a schematizzare il percorso di sviluppo della VIOLENZA DOMESTICA, in base all’esperienza di Steiner.
Esattamente, dalle parole dell’autrice di Crazy Love, dal racconto della sua esperienza, si trae questo schema di NASCITA ED EVOLUZIONE DELLA VIOLENZA DOMESTICA:
1° Fase: SEDUZIONE DELLA VITTIMA
2° Fase: ISOLAMENTO DELLA VITTIMA (creare una “gabbia” fisica e psicologica)
3° Fase: MINACCIA DI VIOLENZA (esempio: mostrare armi o oggetti contundenti-taglienti)
4° Fase: AGGRESSIONE FISICA (prima episodi “isolati”, poi azioni frequenti e sistematiche).
La Steiner, a questi punti, evidenzia le DOMANDE che frequentemente vengono rivolte alla VITTIMA DI VIOLENZA:
“PERCHE’ SEI RIMASTA CON LUI? PERCHE’ NON SEI ANDATA VIA?“
Le RISPOSTE della Steiner sono:
“NON SAPEVO CHE LUI STESSE ABUSANDO DI ME” (quindi la VIOLENZA DOMESTICA non è “riconosciuta” come tale dalla vittima)
E comunque, una volta compresa e riconosciuta la violenza:
“E’ PERICOLOSO LASCIARE UN VIOLENTO”.
C’è un’UNICA SOLUZIONE, secondo la Steiner (da lei stessa adottata per salvarsi) e questa soluzione è quella che io, implicitamente, suggerisco nei miei racconti e monologhi sulla violenza di genere:
ROMPERE IL MURO
DEL SILENZIO
Come si fa? Si URLA.
LA VIOLENZA SUBITA VA RACCONTATA A TUTTI, DEVE DIVENTARE UN GRIDO D’AIUTO A: FAMIGLIA, AMICI, COLLEGHI, VICINI, CENTRI ANTIVIOLENZA, FORZE DELL’ORDINE.
Care donne, ripeto qui quello che scrivo e dico sempre:
IL SILENZIO E’ UNA DOPPIA VIOLENZA, AMPLIFICA E RAFFORZA LA VIOLENZA, VI CHIUDE FUORI DAL MONDO, PERMETTE AL VIOLENTO DI CONTINUARE IL SUO AGIRE.
FINO ALL’ULTIMO ATTO.
PENSATECI BENE. IL SILENZIO PUO’ UCCIDERE.
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