Già nel 1800, si racconta, moltissime persone facevano lo stesso sogno: una grande onda che si abbatte su città e paesi. Per alcuni psicologi si tratta di un sogno comune perché è comune il conflitto psichico da cui deriverebbe: la sensazione di incapacità nel governare sfere, fatti o situazioni della propria vita interiore. Alcuni studiosi però sono più possibilisti e si aprono a visioni meno convenzionali. Ma cosa c’è dietro a un sogno collettivo? E c’è differenza fra sogni collettivi e sogni condivisi?
Da qualche anno si moltiplicano in rete siti, blog e forum che raccolgono testimonianze su sogni collettivi. Se il sogno dell’onda raccoglie testimonianze da ogni parte del mondo, diversi sono gli individui che constatano di avere gli stessi “film” onirici, il fenomeno è esploso in vista del 2012 ma prosegue in rete senza soste anche adesso.
Per Carl Gustav Jung esiste un inconscio collettivo, una sorta di archivio in cui sono memorizzate le esperienze e le emozioni di tutta l’umanità. Secondo alcune interpretazioni, i sogni collettivi attingerebbero da questa sterminata base di dati. Il parere di molte persone è però che i sogni collettivi, in particolare il sogno dell’onda, siano forme di premonizione. Si racconta infatti che coloro che sognano un’onda devastante, durante il sogno siano consapevoli che la sua consistenza sia del tutto particolare, non solo acqua ma una strana forma di energia percepibile. I sogni di queste persone stanno tentando di avvisare l’umanità? C’è una catastrofe naturale all’orizzonte? Nessuno può rispondere con certezza, rimane però il fascino innegabile di queste teorie.
Il sogno, nel gran calderone del misticismo contemporaneo, riveste un ruolo di primo piano. In rete si trovano teorie che assegnano al sogno un ruolo di modellazione del futuro. In che modo? Beh, il presupposto è riuscire a fare sogni consapevoli, essere in grado di attingere all’inconscio collettivo, poi decidere cosa e come sognare. In questo modo le immagini sognate, attirerebbero il futuro, un futuro modellato a misura dei sogni.
Nel 1993 Jackson Davis e Marcos Frank, ricercatori presso il dipartimento di biologia dell’Università di Santa Cruz (California), pubblicarono uno studio sui sogni condivisi. La scienza raccoglieva così la sfida di indagare un tema assai noto a sciamani, mistici e parapsicologi, nobilitato dalle riflessioni di Jung sull’inconscio collettivo ma affrontato sempre con scetticismo dagli scienziati.
I sogni condivisi sono documentati anche dal racconto di pazienti e psicologi, si tratta di fenomeni in cui i protagonisti vivono ognuno dal proprio punto di vista (o di sogno) la stessa scena.
Quali sono i sogni collettivi più comuni?
secondo l’Osservatorio Permanente sul Sogno, in testa i sogni che riguardano veicoli o mezzi di trasporto, seguiti dai sogni di case e costruzioni. Nonostante quello che si potrebbe pensare, i sogni a sfondo sessuale non sono poi così diffusi…
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