Il 26 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Lentezza, giunta alla sesta edizione. L’iniziativa ha dei nobili fini ed è nata con l’intento di invitare ognuno di noi a riconsiderare i ritmi che scandiscono le incombenze ed i momenti lieti della vita quotidiana.
Stiamo attraversando un momento sociale particolarmente complicato in cui le trasformazioni sono rapide, immediate e non lasciano il tempo di riflettere. La vita va vissuta a velocità pazzesche e questo atteggiamento arreca danni all’ambiente, all’economia, alla società e anche ad ognuno di noi. Noi che siamo causa e vittime, allo stesso tempo.
E’ innegabile che abbiamo perso la capacità di godere degli attimi. Anzi, ci hanno costretto a farlo. Tutto corre, tutto avanza e noi possiamo solo scegliere tra due alternative, corriamo oppure siamo tagliati fuori. Allora non resta che affidarsi ai sogni, se riusciamo a trovare il tempo per farlo.
La vita ha bisogno di braccia per andare avanti, non di sterili illusioni che drogano la mente con fantasie irrealizzabili. Non si deve lasciar spazio alle divagazioni, non c’è più tempo per la spensieratezza.
Il progresso richiede energia, forza, sudore e capacità di sgomitare per tenersi a galla. Tutto il tempo va monetizzato, altrimenti l’impresa fallisce. Le astrazioni, le fantasie, i voli della mente sono concessi a chi non ha niente da perdere o a chi ha già perso tutto. Nel mezzo ci stanno quelli che si stanno giocando il loro futuro.
Puntano il dito verso di te, è il tuo turno, la domanda è decisa “Cosa vuoi fare? Dentro o fuori?” e la risposta dev’essere altrettanto decisa. Guardi dentro, guardi fuori. Ti guardi dentro. Il tuo sogno è chiuso all’angolo, livido, pesto. Non riesce a reggersi in piedi. E’ stato malmenato dalla sostanza e dalla concretezza. Giace sfinito appoggiato alle corde.
Delusione e illusione vanno di pari passo, tenendosi la mano. Il sogno non risponde, non reagisce. Non ha la forza per replicare. Ancora un attimo per scegliere dove stare. Il tempo passa e non ne resta molto.
Sei ad un passo da una delle tue scelte più importanti e sai che non puoi tornare indietro, qualsiasi cosa tu decida di fare. Se scegli di vivere, o sopravvivere, rimpiangerai quel bivio, il tuo animo vorrà tentare di recuperare la poesia perduta ma non avrai modo di farlo. Quel sogno ti accompagnava nel buio della notte, rendendotela luminosa. Ma hai scelto di abbandonarlo. Sarai freddo, razionale. Egocentrico. Tutto quello che fai e ciò che dirai sarà per il tuo personale interesse. Sorrisi di circostanza e saluti d’obbligo. Ti chiameranno vincente, ma sarai arido come il deserto.
Guardi fuori un istante. La gente non fugge, si rincorre. E’ meno frenetica e meno nervosa. Sorride sapendo ancora che valore ha un sorriso. Si saluta, si ferma e parla. Anche per ore. Hanno il portafogli vuoto, ma lo spirito è ricchissimo. Ma sono nell’ombra. Quasi invisibili. Si vedono e si riconoscono solo tra di loro. Sono persone della stessa specie, della stessa razza. Con grandi valori da esprimere e con la voglia di donarsi senza vendersi o svendersi. Pur perdendo, hanno vinto.
“Scegli, presto! O qualcun’altro lo farà per te! Presto, scegli!”
….
E’ andata come pensavo. Gli entusiasmi, l’eccitazione, il desiderio…hanno risvegliato il sogno.
Ora hai un altro compito da svolgere. Devi riuscire a convincerlo, a convincerlo che è stato un attimo, una parentesi e che deve avere fiducia. Devi farlo tornare forte in modo che non si perda più davanti alla prima difficoltà, davanti ad un pianto.
Viverti accanto sarà per lui una grande, enorme impresa ma ha voluto rimettersi in gioco.
E’ incredibile come sappia indovinare il momento, come sappia prevedere quando inciamperai o cadrai. Ma una delle sue qualità è costringerti ad osare, pilotare il tuo destino senza lasciarti vie di fuga.
Ora non ci sono più i “non posso“, “non riesco“, “non ce la faccio“. Per queste scuse non ci dev’essere spazio. Il tuo sogno ci sarà quando sarai sulla vetta, amabile e dolce…e ci sarà quando sarai con il viso nel fango, odioso e detestabile. Ma ci sarà.
Il vero limite è non accorgersi della sua presenza. Chi non lo scorge è davvero miope.
Il sogno è ciò che scongiura la sterilità della mente, terra fertile da cui nascono i germogli.
E sempre vano sarà il tentativo di affogarlo nel mare della banalità, della superficialità e della razionalità.
Perchè un sogno…è un sogno…in ogni tempo, luogo e ad ogni età.