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I soldi per le rette degli asili si trovano a fatica, ma per alcuni ecomostri ci sono (M5S, Gruppo di lavoro ambiente)

Creato il 15 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Si apprende da fonti giornalistiche che l’AEM starebbe progettando il rifacimento del vecchio inceneritore di Cremona, per un impegno complessivo di 80 milioni di euro. Finora non si è sentita una sola parola chiara da parte di qualche forza politica locale o di qualche amministratore sulla veridicità di tale notizia.
Il MoVimento 5 Stelle è notoriamente contrario alla tecnologia dell’incenerimento, considerandola pericolosa e antieconomica rispetto al riciclaggio. Anche dal punto di vista dell’efficienza energetica, pur in presenza di cogenerazione (teleriscaldamento), l’incenerimento è di gran lunga meno efficiente di una moderna centrale termoelettrica a ciclo combinato (26% contro 57% la resa per l’energia elettrica).
Per quanto riguarda la pericolosità per l’ambiente e la salute umana, la nostra posizione è chiara e decisa: anche se i limiti di legge per la produzione di polveri totali, anidride solforosa, NOX, monossido di carbonio, diossine e furani, piombo, cadmio e mercurio (DL 133/2005, 2000/76/CE) sono rispettati, in realtà i limiti stessi sono frutto di una convenzione e non garantiscono affatto la non nocività dell’impianto. Le emissioni di sostanze tossiche persistenti (diossine, furani, metalli pesanti) sono da considerarsi comunque significative se sono protratte nel tempo e nello stesso luogo, come evidenzia anche il DL 152/2006. Cioè, anche emissioni di piccole quantità per lungo tempo sono da considerarsi estremamente pericolose.
Un documento dell’ISDE Cremona (medici per l’ambiente) cita testualmente: “Il rispetto dell’attuale limite di legge non garantisce la protezione della salute umana, ma rappresenta un compromesso fra esigenze produttive e tutela della salute stessa. Anche per molte altre sostanze i limiti sono stati abbassati nel corso degli anni”. E ancora: “Si ritiene tollerabile l’introduzione giornaliera di soli 2 picogrammi di diossina per kg. di peso corporeo (1 pg = 1 miliardesimo di grammo)”.
A tutto ciò si aggiunga che la normativa europea prevede che dal 2020, cioè, fra soli 7 anni, “tutti” gli inceneritori, anche i più moderni, saranno fuorilegge.
Vorremmo capire, alla luce delle considerazioni precedenti e alla luce della fragilità ambientale del nostro territorio, evidenziata anche recentemente in un importante convegno organizzato dal M5S di Cremona a Palazzo Cattaneo proprio sul tema dell’inquinamento da diossina, come si possa realisticamente sostenere una spesa di 80 milioni di euro per una tecnologia morente, bandita fra poco per legge.
Sarebbe invece il caso, a nostro parere, di rivedere totalmente il piano dei rifiuti cittadini, dalla raccolta al trattamento, dallo stoccaggio fino alla differenziazione e alla vendita dei materiali, un sistema di cui sono provati gli assoluti vantaggi in termini ambientali, occupazionali ed economici. Sono ormai più di 150 i comuni che adottano la strategia di “Rifiuti Zero”, arrivando a quantità di riciclato elevatissimo. Citiamo Capannori, Montebelluna e Vedelago, per nominare solo i più famosi.
Oltre a tutto ciò, recentemente nel consiglio regionale lombardo è passata all’unanimità una mozione di M5S e PD che prevede lo spegnimento dei 5 inceneritori lombardi più vecchi e pericolosi, fra cui quello di Cremona.
Invitiamo tutta la popolazione cremonese, i sindaci e le amministrazioni locali a vigilare, perché non venga perpetrata l’ennesima scelta antidemocratica e di spreco di denaro pubblico, cioè il nostro e della salute pubblica.
Con l’occasione informiamo la cittadinanza che a settembre saremo felici di presentare Tour Rifiuti Zero e Q – cumber a Cremona

MoVimento 5 Stelle Cremona – GdL Ambiente


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