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I soliti idioti

Creato il 06 novembre 2011 da Cobain86
SOLITI_IDIOTI

SOLITI_IDIOTI

Pubblico la locandina in versione dimezzata perché, sinceramente, di mostrare delle chiappe su questo blog non ne ho nessuna voglia. Francesco Mandelli e Biggio si cimentano, diretti da Valsecchi, in questa trasposizione dallo show televisivo: buona lettura.

Con le necessarie premesse
Premetto che, a pelle, preferisco Biggio a Mandelli in quanto non ostenta il “divismo” ridicolo del suo compare d’avventure. Premetto anche che questo film l’ho visto “di ripiego”, non essendo disponibile Johnny english all’orario in cui ero libero. Fatte le dovute premesse, apriamo il cofano e diamo un’occhiata.

La trama
Un imprenditore ricco e arrogante vuole portare il figlio a letto con una modella prima del matrimonio imminente. Un pony express si perde nelle strade italiane tormentato dalla stessa ragazza, una coppia gay è in crisi (questa parte ricorda un musical tipo Mamma mia) e una famiglia con la moglie xenofoba deve raggiungere un matrimonio. Il classico film a episodi completamente slegati uno dall’altro.

Daglie de tacco daglie de punta
Nonostante si continui a ripetere da anni che i film a episodi hanno stufato e stancato, molti registi si ostinano a produrne ancora (giusto per fare un nome Ezio Greggio con il suo Boxoffice).
E così, giusto per non interrompere questa dubbia tradizione, qui troviamo i vari episodi slegati che convivono grazie alla presenza dei due attori che interpretano più ruoli.
Le gag sono carine, strappano qualche sorriso ma rimangono a livello adolescenziale (il target, appunto, di questo programma), con volgarità gratuite e senza alcun senso condite da macchiette sbiadite che non riescono a rendere il tono del film vivace e brillante.

I paragoni celebri
Anche Aldo, Giovanni e Giacomo all’epoca provarono ad unire gli sketch e a trasformarli in un film; il risultato fu 3 uomini e una gamba, se permettete tutta un’altra cosa. Gag provate e riprovate in teatro, successivamente inserite in un contesto credibile con una storia che fa da collante ai vari momenti della pellicola. Inoltre il livello di preparazione attoriale, sempre se permettete, era diverso in uanto il trio ha lavorato con la Gialappa’s Band, trio di voci noti per il loro rigore e la bassissima tolleranza verso l’inettitudine e l’errore.

Un’ancora di salvataggio
Se le gag puzzano di già visto e si ride a stento le canzoni sono veramente simpatiche; testi scritti dai due attori che s’integrano bene nell’episodio della coppia gay, rendendolo colorato e interessante (anche se rimane molto stereotipato). Distraggono piacevolmente dal continuo intercalare a base di ca22o dell’imprenditore e dagli travestimenti femminili a cui la coppia si presta.

Dovendo spendere 7,50 euro…
…andate a vedere La peggior settimana della mia vita con De Luigi, Catania, Capotondi, Guerritore e circondario. Anche se De Luigi non è effersvecente come in altre situazioni fa ridere in maniera più matura e complice lo spettatore, rendendolo involontario protagonista del suo dramma con le imminenti nozze e dei rapporti con i genitori di lei.
Il titolo del film non smentisce le aspettative e le riconferma: se avete più di 16 anni evitate, il livello è proprio quello lì.

Voto: 6,5 (per le musiche ho aggiunto mezzo punto).

Marco


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