Chi ha la – malsana – abitudine di dormire con il cellulare appoggiato sul comodino accanto e’ pregato di rivederla: pena il rischio d’imbattersi in una moderna malattia figlia dei tempi moderni e dai contorni non ancora ben definiti: lo “sleep texting”. Quante persone, oggi mature, sognano quel particolare esame universitario – che da svegli è un semplice ricordo – che proprio le ha fatte dannare o le problematiche di un amore contrastato vissuto in gioventu’? A volte incubi, a volte piacevoli ossessioni. Oggi anche vizi, manie o mere abitudini. Come quella iper routinaria di scrivere ed inviare un sms, un gesto diventato talmente frequente ed automatico da non farci, nemmeno noi stessi, caso.
E cosi’ da oggi esiste pure la categoria dei “sonnambuli degli sms”. Persone che, mentre beatamente (si fa per dire) dormono, inviano ad amici e familiari (e chissa’ a chi altri) dei messaggini col cellulare – spesso dal testo farneticante – e quando si risvegliano ricordano nulla. Insomma digitano un testo durante il sonno! Che in alternativa puo’ essere una mail, tanto la dilagante moda dello smartphone consente ambedue le opzioni. I ricercatori dell’universita’ spagnola di Toledo, ad esempio, hanno seguito il caso di una donna di 44 anni che scriveva mail da addormentata, di cui nulla ricordava una volta sveglia. Pare che lo “sleep texting” – come i medici hanno battezzato questo fenomeno finora raro – sia conseguenza dello stress quotidiano e sembra destinato ad aumentare. La causa sarebbe ascrivibile all’eccessivo carico di attivita’ da portare a termine durante la giornata ed alla sensazione opprimente di non riuscire a farcela. Restando cosi’ sotto pressione continua, tanto da afferrare anche durante il sonno, lo smartphone e mandare sms o mail senza rendersene conto.
Rimedi? Certamente modificare lo stile di vita del terzo millennio che ci porta a consultare il palmare sotto la doccia, durante una partita che giochiamo a tennis o, peggio, alla guida della propria vettura. In definitiva: almeno di notte il telefonino va spento e lasciato al di fuori della camera da letto. Quest’ultima e’ fatta per riposare. O magari… per altro. Altrimenti puo’ accadere che – amplesso in itinere – lo stakanovista dello smartphone digiti sulla tastiera: “Lei non mi disturba affatto!”.
Francesco Rella @FalloSapere