Alla cortese attenzione de La7,
Alla redazione di Quello che (non) ho,
Cari Fabio e Roberto,
Siamo un gruppo di sordi e udenti, segnanti e no. Abbiamo apprezzato molto lo spettacolo dei ballerini sordi del gruppo The Silent Beat nella puntata di ieri, mercoledì 16 maggio. Wow: per una volta abbiamo visto – e goduto – la LIS in televisione, e non al telegiornale! È stato davvero emozionante e, per chi di noi è sordo, è stato persino toccante: abbiamo avuto un esempio di come sia possibile fare la televisione permettendo a tutti di poter godere dei suoi contenuti. Grazie.
Però dobbiamo farvi un appunto: la trasmissione non era sottotitolata. Lo sapevate? Per i sordi era del tutto inaccessibile: lo è stata solo in quei tre minuti.
In un certo senso, i sottotitoli sono comparsi solo durante l’esibizione dei Silent Beat ed erano i cartelloni esposti sul palco a tradurre la LIS per i non segnanti. Necessari e giusti, ma abbiamo trovato strano che allora non si sia pensato anche al contrario. Non solo: a pochi secondi dal termine dello spettacolo, i cartelloni sono stati messi in primo piano rispetto alle mani della ballerina, impedendoci di continuare a godere del balletto. È stata una piccola delusione, perché aspettavamo i Silenti Beat da giorni ma ci sono mancati proprio gli ultimi istanti della loro esibizione. Peccato.
Un’ultima riflessione che vorremmo condividere con voi: con il loro spettacolo, i Silent Beat hanno voluto offrire al pubblico l’idea che si possa vivere e comunicare insieme, senza escludere le persone sorde. Però, finito il balletto, è arrivata subito la pubblicità. Temiamo un po’ che questo rischi di perpetuare il cliché del sordo che non parla (l’antico sordomuto) ma che si esprime solo con gesti molto poetici e poco più. Stiamo combattendo una battaglia da anni per la nostra visibilità e per l’accessibilità ai servizi e cogliamo l’occasione per lanciarvi questa idea: perché, alla prossima occasione, non fate fare un monologo in LIS e perché non studiate insieme a un regista sordo (ce ne sono) il prossimo spettacolo che racconti l’integrazione?
Infine, sperando di non approfittare dell’inconsueta sensibilità che avete dimostrato verso l’argomento, vorremmo chiedervi se non sia possibile proporre a LA7 di sottotitolare i suoi programmi: i sordi sarebbero, come gli udenti, spettatori attenti e curiosi, ma la rete li esclude del tutto. Grazie per l’attenzione e ancora grazie per i Silent Beat,
Silvia Bencivelli, Valentina Foa, Consuelo Agnesi, Violante Nonno, Mauro Sardoni, Chiara Tarfano, Lia Rusca, Antonio Pellegrino, Laura Tognetti, Kate Groves, Maria Tagarelli De Monte, Sanzio Antonioni, Valentina Bani, Giulia Bani, Elena Itzcovich, Maddalena Gentili, Loredana Bava… e tanti altri: sordi e no, segnanti e no, i nostri amici e familiari.