“Sarebbe un errore voler giudicare, prima di farne l’esperienza, la capacità dei bambini secondo l’età, e di escluderne alcuni perché si suppone che non potrebbero dare nessun aiuto. La maestra deve sempre aprire le vie, mai respingere per mancanza di fiducia. I bambini anche piccolissimi desiderano fare, sono spinti ad esercitarsi con più vigore dei grandi. La brava maestra cercherà dunque il contributo che anche il più minuscolo essere può dare. Forse il piccino di due anni e mezzo potrà portare il pane, mentre il bambino di quattro anni e mezzo potrà giungere a trasportare la marmitta della minestra calda. L’importanza del lavoro non preoccupa i bambini: essi sono soddisfatti quando hanno dato il massimo di cui sono capaci e non si vedono eslusi dalle possibilità che offre l’ambiente per esercitarsi. L’opera più ammirata è quella che manifesta le possibilità massime di ciascuno.”
Le bambine e i bambini sono maestri per se stessi, se possono sperimentare e avere un po’ di autonomia, e per noi grandi, quando riusciamo ad osservali senza pregiudizi. Non è un compito facile, né per gli insegnanti, né per i genitori. Ma provarci svela tante cose ai grandi e dà molte soddisfazioni ai piccoli, che poi così piccoli forse non sono…
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