foto Diego Barbieri
Del primissimo gruppo dei fondatori del Torino Lacrosse, l’unico ancora in attività è Raffaele Ruta. È il più “anziano” della squadra, gioca come centrocampista e si è sempre occupato delle questioni dirigenziali della società. Quando nel 2010 un amico gli propose di lanciarsi in una nuova avventura non era del tutto convinto. Il lacrosse l’aveva visto una sola volta in un film in tv, ma passione ed entusiasmo prevalsero molto in fretta. Cinque anni più tardi, cioè oggi, il Torino Lacrosse è una squadra “vera”, che nel corso delle stagioni è costantemente cresciuta nei numeri della rosa e nella qualità. Raffaele è stato testimone di questa evoluzione, che nei prossimi mesi continuerà con una bella novità: Brian Witmer, americano di Salt Lake City, nuovo coach della formazione gialloblu. “È atterrato mercoledì ma il giorno dopo era già in campo a dirigere l’allenamento” racconta Raffaele, “è giovane ma conosce tutto del lacrosse e ha una gran voglia di lavorare”. Brian alloggia a casa di uno dei ragazzi della squadra e sta cercando un lavoro per questo periodo in Italia. A livello tecnico non ha ancora introdotto nuovi esercizi, portando semplicemente a un livello superiore quelli che i torinesi utilizzano già da tempo. “Nei primi due allenamenti abbiamo corso di più e fatto le cose di sempre con più intensità e meno pause” spiega il centrocampista dei Taurus, “e continueremo a lavorare su passaggi, tiri, reattività e sulle situazioni di ground ball”.
Il nuovo allenatore ha le idee chiare. Nell’ultimo match di campionato contro i Roma Leones, nel quale ha pure giocato realizzando tre gol, ha dato parecchi minuti a tutti i giocatori, invitandoli a giocare di squadra senza mai cercare giocate individuali. È arrivata una sconfitta di misura (7-6) ma sono emerse alcune indicazioni importanti per l’allenamento futuro. “Siamo scesi in campo con un po’ di timidezza” commenta Raffaele Ruta, “e nonostante la maggior parte di face off conquistati, con i relativi possessi, non siamo riusciti a concretizzare la mole di gioco. Abbiamo attaccato poco la porta e Roma ci ha punito con Fabio Antonelli, uno dei giocatori più esperti nel nostro paese”.
Sfida in ogni caso molto equilibrata per il Torino Lacrosse, contro una delle due formazioni storiche (e quindi più forti) d’Italia. L’altra, la Bocconi Milano, è stata l’avversaria nella seconda trasferta del campionato. Partita difficile e vinta con margine dai padroni di casa, un gruppo rodato composto da ottimi elementi (compresi un paio di stranieri) ben guidati da un giocatore-allenatore americano, che non segna tantissimo ma fa girare la squadra a meraviglia. “Al di là del punteggio potevamo fare qualcosa in più davanti. Del match contro la Bocconi ci rimane la piccola soddisfazione di aver segnato 4 gol a una corazzata che finora ne aveva subiti al massimo 1 a partita”.
Domenica alle 15 nuovo appuntamento casalingo per i gialloblu, che alle 15 riceveranno i Painkillers Baggataway. Una compagine sorta quest’anno e fondata dall’ex coach del Merate, il quale ha raccolto alcune “vecchie glorie” di Bocconi e Perugia mescolandole a ragazzi giovani. I Torino Lacrosse partono favoriti, ma questo aggettivo non lo vogliono neppure sentire.