Il non-rispetto per la cosa pubblica è il tratto distintivo dei romani e si vede benissimo anche dai treni che prendono ogni giorno. Prendete ad esempio la Fara Sabina-Fiumicino, detta FR1. E' la linea che prendono i turisti per andare all'aeroporto di Fiumicino ed è la stessa che ferma alla Fiera di Roma e a Parco Leonardo. Noi eravamo diretti lì, al nuovo centro commerciale della periferia sud-ovest. Abbiamo preso il treno alla stazione Trastevere e, una volta saliti a bordo, ci siamo resi conto che i vagoni relativamente nuovi erano già stati vandalizzati dai ragazzini che imparano a scrivere sui muri da quando hanno 5 anni. Vandalizzati e non ripuliti, ma forse un servizio di pulizia per questo schifo non è nemmeno previsto in un paese incivile come il nostro. Tags e scritte infantili con i nomi dei fidanzatini e gli sfottò in comitiva. Quanto rimarranno quelle scritte? Per molto tempo e i ragazzini si convinceranno che scrivere sui treni è normale perché nessuno dice niente e nessuno pulisce. Ma non finisce qui. Nello stesso vagone i vetri dei finestrini sono oscurati dai graffiti e non si vede più quello che c'è fuori. In un solo vagone, la dimostrazione che tutti scrivono sui muri: i ragazzini delle medie, gli adolescenti hip hop e i ragazzi delle crew che hanno vent'anni. Più generazioni accomunate dalla convinzione che scrivere sui muri (e quindi sui treni) è normale. Ne ho la conferma quando scendo a Parco Leonardo: la stazione, neanche a dirlo, è piena di scritte. Anche qui tags, scritte infantili e sfottò goliardici. Dal treno alla stazione non c'è differenza. Scritte sui muri ovunque. Così crescono i bambini a Roma, con l'idea che scrivere sui muri è normale. E nessuno li sgrida, perché i "grandi" la pensano come loro! (Les)
Il non-rispetto per la cosa pubblica è il tratto distintivo dei romani e si vede benissimo anche dai treni che prendono ogni giorno. Prendete ad esempio la Fara Sabina-Fiumicino, detta FR1. E' la linea che prendono i turisti per andare all'aeroporto di Fiumicino ed è la stessa che ferma alla Fiera di Roma e a Parco Leonardo. Noi eravamo diretti lì, al nuovo centro commerciale della periferia sud-ovest. Abbiamo preso il treno alla stazione Trastevere e, una volta saliti a bordo, ci siamo resi conto che i vagoni relativamente nuovi erano già stati vandalizzati dai ragazzini che imparano a scrivere sui muri da quando hanno 5 anni. Vandalizzati e non ripuliti, ma forse un servizio di pulizia per questo schifo non è nemmeno previsto in un paese incivile come il nostro. Tags e scritte infantili con i nomi dei fidanzatini e gli sfottò in comitiva. Quanto rimarranno quelle scritte? Per molto tempo e i ragazzini si convinceranno che scrivere sui treni è normale perché nessuno dice niente e nessuno pulisce. Ma non finisce qui. Nello stesso vagone i vetri dei finestrini sono oscurati dai graffiti e non si vede più quello che c'è fuori. In un solo vagone, la dimostrazione che tutti scrivono sui muri: i ragazzini delle medie, gli adolescenti hip hop e i ragazzi delle crew che hanno vent'anni. Più generazioni accomunate dalla convinzione che scrivere sui muri (e quindi sui treni) è normale. Ne ho la conferma quando scendo a Parco Leonardo: la stazione, neanche a dirlo, è piena di scritte. Anche qui tags, scritte infantili e sfottò goliardici. Dal treno alla stazione non c'è differenza. Scritte sui muri ovunque. Così crescono i bambini a Roma, con l'idea che scrivere sui muri è normale. E nessuno li sgrida, perché i "grandi" la pensano come loro! (Les)
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