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I troiani o iliensi in sardegna

Creato il 22 gennaio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

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animazione 3Ddi Massimo Pittau. Sotto la dinastia dei Mermnadi il dominio dei Lidi si estese in gran parte della penisola anatolica, compresa la Troade con la sua capitale Troia od Ilio. Pertanto è logico ritenere che l’arrivo in Sardegna anche di gruppi di Troiani o Iliensi, dopo la distruzione della loro città da parte dei Greci, di cui ci sono state tramandate notizie da alcuni autori antichi, sia avvenuto in concomitanza – che non vuol dire “in compagnia” – con le varie ondate dei Lidi emigranti in Sardegna.

L’arrivo in Sardegna di profughi da Troia dopo la sua distruzione avvenuta, secondo Eratostene, nel 1184 a. C., è esplicitamente affermata dallo scrittore greco Pausania (X, 17, 6-7): «Dopo la distruzione di Ilio, dei Troiani anche altri fuggirono oltre quelli salvatisi con Enea. Di questi una parte sbattuta dalle tempeste in Sardegna si mischiarono coi Greci che vi si erano insediati prima. Il timore impedì che i barbari [= i Protosardi] muovessero battaglia all’elemento greco e ai Troiani; e infatti essi erano uguali per l’intera potenza militare e il fiume Torso [= Tirso] scorreva in mezzo ad essi per l’intera regione e impediva agli uni e agli altri di passare al di là. Dopo molti anni i Libi [= i Cartaginesi] passarono di nuovo nell’isola con una spedizione maggiore e mossero guerra all’elemento greco. Questo rischiò di essere distrutto del tutto o ne restò un piccolo contingente, mentre i Troiani si rifugiarono nelle zone alte dell’isola e avendo occupato le montagne inaccessibili per le cime e i dirupi, mantengono ancora fino al presente il nome di Iliei»\1\.

Questa importante notizia di Pausania relativa all’arrivo di Iliei o Troiani in Sardegna è confermata da un frammento di Sallustio: «Dopo la distruzione della città di Troia infatti molti occuparono terre diverse ….. alcuni la Sardegna». Ed è confermata da un passo di Silio Italico: «Affluirono [in Sardegna] anche i Teucri [= Troiani] dispersi nel mare dopo la distruzione di Pergamo [= Troia] e furono costretti a porvi sede»\2\.

È da precisare che il popolo che Pausania chiama Ilieĩs, gli autori latini lo chiamano Ilienses; che è un etnico che in latino indicava sia «gli abitanti di Ilio o Troia», sia il citato popolo della Sardegna; si vedano ad esempio, Livio, Plinio, Solino, Ulpiano e Vitruvio\3\.

La notizia, fornita dai tre citati autori antichi, della presenza dei Troiani o Iliei o Iliensi nella Sardegna antica è egregiamente confermata in primo luogo da alcune corrispondenze di carattere culturale, che sono state già segnalate dagli archeologi: vasellame ed armi di epoca nuragica corrispondenti ad altri trovati a Troia\4\, planimetria di due templi a mégarhon, doppiamente in antis, del villaggio nuragico di Serra ‘e Orrjos di Dorgali e di quella della Domu de Orgía di Esterzili, uguale alla planimetria di templi di Troia\5\.

In secondo luogo quella notizia è confermata da alcune corrispondenze linguistiche, dato che la radice del nome degli antichi Ilieĩs o Ilienses probabilmente trova riscontro in alcuni toponimi della Sardegna centrale e montana: Ilalà (Tonara), Iliái (Olzai, Villagrande Strisaili), Ilié (Baunei), Iliolái, Iliolè, Iliolíe (Orgosolo), Ilole (Urzulei), Ilune (Dorgali).

Secondo lo stesso Pausania, gli Iliei (e pure i Còrsi della Gallura), pressati dai Cartaginesi finirono per rifugiarsi nelle zone alte ed aspre delle montagne, dove riuscirono a salvare la loro indipendenza, ma finirono pure per inselvatichirsi, come dice pure il soprannome che in epoca successiva si videro appioppato, quello di Barbaricini o «piccoli Barbari»\6\. Ma probabilmente essi mantengono tuttora qualche tratto della loro antica nobiltà ….

Oltre a tutto ciò, c’è da precisare che secondo Silio Italico (XII, 344) Hampsicora, l’eroe della resistenza dei Sardi ai Romani, si vantava di essere di origine Iliaca o Troiana (ortum Iliaca iactans ab origine nomen) e per questo esatto motivo si spiega perché prima dello scontro coi Romani egli si fosse recato per chiedere aiuti dai consanguinei Iliensi. Inoltre c’è anche da precisare che pure il suo nome è di origine egeo-anatolica, cioè “tirrenica” o “pelasgica”, dato che esso si connette chiaramente coi nomi dei tre filosofi, Anassagora, Protagora e Pitagora e poi di Aristagora, personaggio di spicco di Mileto\7\, tre oriundi della Ionia (Anaxagóras di Clazomene, Pythagóras di Samo, Aristagóras di Mileto), il quarto Prōtagóras di Abdera, nella vicina Tracia\8\.

Infine ritengo opportuno segnalare e sottolineare che non deve essere affatto casuale che alla presenza in Sardegna in coppia dei Lidi (= Sardi-Nuragici o Sardiani) e dei Troiani, corrisponda nel Lazio la più nota ma analoga presenza in coppia dei Lidi (= Etruschi) e dei Troiani dell’Eneide di Virgilio.

Note

\1\ I “barbari” che abitavano a Sud del Tirso quasi certamente erano quelli che avevano il loro centro principale a Sardara, che con grande probabilità significa appunto “Sardi”, al plurale. Invece il contingente di Greci salvatosi probabilmente era quello del centro abitato di Ogrylē, che Pausania (X, 17, 5) dice essere stata fondata dagli Ateniesi in Sardegna e che a me sembra possibile, in virtù della consonanza fonetica, ricostruire e identificare con Gourhoulìs néa, «Cuglieri» (TSSO 801).

La spedizione dei Cartaginesi di cui parla Pausania è quella di Asdrubale e Amilcare, spedizione “maggiore” di quella precedente di Malco, che aveva subito una grave sconfitta da parte dei Sardi.

\2\ Sallustio, Historiarum reliquiae, II, frg. 8: Multi enim post excidium Troiae urbis diversa tenuerunt … alii Sardiniam secundum Sallustium (in Servio, ad Aen., I 601); Silio Italico, Punica, XII, 361-362: affluxere etiam et sedes posuere coactas / dispersi pelago post eruta Pergama Teucri.

\3\ Livio, XL, 19, 6; 34, 13; XLI, 6, 5; 12, 15; Plinio Nat. Hist., III, 7, 85; Solino, Collectanea, IV, 2; Ulpiano, Dig., L, 1, 1, 2; Vitruvio, VIII, 3, 14.

Tengo a precisare che io sono contrario a connettere, dal punto di vista storico e da quello linguistico, gli Iliensi o Iliei con Iolao, di cui al § 2 e Appendice 1ª.

\4\ Cfr. Schliemann H., Atlas des antiq. Troyen., tav. XL, asce num. 1224, 1537; bipenne num. 1535.

\5\ Cfr. Pais E., Sardegna prima del dominio romano, in «Atti della R. Accademia dei Lincei», VII, 1880-1881, pg. 347; Taramelli A., in «Monumenti Antichi dei Licei», XXV (1908), pgg. 70-71; Pallottino M., L’origine degli Etruschi, Roma 1947, pg. 99, tav. VIII, fig. 13; Contu E., La Sardegna nell’età nuragica, in Popoli e Civiltà dell’Italia antica, I-VIII, a cura di Aldo Prosdocimi, Roma 1974…, III, pg. 170.

\6\ Cfr. Plinio, Nat. Hist., III, 84.

\7\ Personaggio che Erodoto (V, 124) cita come colui che nel 498 a. C. aveva consigliato agli Ioni dell’Asia Minore di andare a fondare una colonia in Sardegna (StSN §§ 44, 71).

\8\ Pittau M., Il Sardus Pater e i Guerrieri di Monte Prama, I ediz. 2008, II ediz. 2009, Sassari, EDES (Editrice Democratica Sarda), Appendice «Ampsicora era sardo non cartaginese».***

***Estratto dall’opera di Massimo Pittau, Il dominio sui mari dei Popoli Tirreni – (Sardi-Nuragici Pelasgi Etruschi, edizione digitale pubblicata dalla casa editrice «Ipazia Books» (wwww.ipazia books.com).

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