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I tuoi maledettissimi impegni, e "quello che una musica può fare".

Creato il 08 luglio 2013 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1


Non si può combattere il tempo, al limite lo puoi ammazzare...
Ci vuole tempo per imparare a non avere tempo, e qualcosa mi dice che tutto l'inghippo sta nel salvaguardare la voglia di giocare con il tempo, con la vita, con gli impegni e con tutto ciò che ci manda quotidianamente in tilt. Max Gazzè in questo suo ultimo videoclip, racconta e sintetizza in poco più di quattro minuti, il male più comune dell'uomo contemporaneo. Il male del tempo. 
Nella frenesia delle nostre giornate perdiamo per strada il nostro entusiasmo, la nostra predisposizione ad attendere due minuti che l'altro ci suggerisca qualcosa. Un pensiero, una battuta, anche un'uscita stravagante e senza apparente senso. Perché non siamo più in grado di ritagliarci del tempo? Dov'è il nostro reale difetto di fabbrica...nessuno può dirlo con certezza però vedete, la magia della Musica...
Nel '99 Max cantava Una musica può fare, e oggi torna come un'eco su quelle parole di speranza e di ottimismo sfrenato, che ci portava a vedere la dea della musica come una supereroina dal mantello rosso, che salvava dall'orlo di un precipizio. Oggi sembra che tutto diventi più complesso, perché oggi cantare le canzoni non basta più?
Forse perché andiamo troppo di fretta, con la smania di arrivare e di (tutto)fare che alla fine non concludiamo mai un bel nulla. Se non l'inutile e dispensabile. 
La genialità di questo cantautore romano sta tutta nella capacità di osservare e stuzzicare gli esseri umani, la società che li ospita e li fa correre a tremila all'ora. Chi ha l'occhio più sensibile e per abitudine scruta fino all' al di là dell'apparenza, finisce che va fuori di testa, non viene compreso. Ecco allora che un Cappellaio matto affiora nel bel mezzo di maschere tutte uguali, piene di nulla. Un Cappellaio che alla sua tavola non vedrà mai i suoi commensali, tanto matti quanto lui. Si diventa così, perché la donna o l'uomo che ami non sa più giocare, non sa trovare il tempo, non VUOLE trovare tempo. 
I tentativi e le rocambolesche trovate poetiche non basteranno più per loro, ma continueranno a dare una speranza a quanti invece credono ancora nel potere della musica, della fantasia. 
P.S.
Caro Max, la mia borsa è sempre aperta...




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