Il 18 novembre scorso c'è stato un responso elettorale chiaro: i valdostani hanno deciso che la gestione dei propri rifiuti deve avvenire senza inceneritori. La decisione del Governo nazionale di impugnare la legge regionale relativa alle "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti" è un atto tecnico che non può cancellare la volontà dei valdostani. Siamo comunque abituati a percorrere una strada disseminata di ostacoli, che, però, ogni volta sono svaniti. Sulla costituzionalità della legge si sono dapprima pronunciati i giuristi componenti della Commissione per i procedimenti referendari, affermando che "la ratio principale della legge in questione è la tutela della salute". Il principio è stato ribadito anche dal giudice del Tribunale di Aosta Paolo De Paola, che ha respinto il ricorso promosso da Anida, Noy Ambiente e Rea Dalmine: "La finalità di tutela della salute umana (oltre che dell'ambiente), che connota la normativa comunitaria in materia di rifiuti recepita nel nostro ordinamento è stata chiaramente espressa dalla Corte di Cassazione [...]". Non abbiamo dunque ragioni per essere preoccupati poiché, comunque vada, la strada che la Valle d'Aosta dovrà percorrere è già tracciata dalla volontà popolare e siamo sicuri che gli amministratori che usciranno dalle prossime elezioni la faranno propria.
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