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I vantaggi del teleriscaldamento

Creato il 16 dicembre 2014 da Ecoseven @EcoEcologia

In Italia ci sono 70 comuni che sfruttano il teleriscaldamento, riducendo la bolletta e risparmiando emissioni

I vantaggi del teleriscaldamento

 

Una strada per ridurre le bollette energetiche Il teleriscaldamento. Secondo i dati di Legambiente, sono quasi 3 milioni gli abitanti equivalenti (considerando quinti utenze domestiche, terziarie e industriali) che usufruiscono di servizi di teleriscaldamento e/o raffrescamento, risparmiando in bolletta e riducendo inquinamento e emissioni.

Il teleriscaldamento (o riscaldamento urbano a rete), è un servizio energetico presente soprattutto nei centri urbani ubicati in aree climatiche fredde che consiste nella distribuzione di acqua calda o surriscaldata a mezzo di reti interrate, destinata al riscaldamento degli edifici ed alla produzione di acqua calda igienicosanitaria. Ad oggi il teleriscaldamento è presente in dieci regioni italiane: tutte quelle del nord escluso il Friuli, e in tre del centro Italia: Toscana, Lazio e Marche, con 192 reti al servizio di 150 centri urbani, con 291 milioni di metri cubi serviti, pari al 6% del fabbisogno totale termico nazionale. Il 62% della volumetria teleriscaldata serve edifici residenziali con oltre 182 milioni di metri cubi, il 35% edifici di tipo terziario con 101 ,5 milioni di m3 e il 3% il  settore industriale con 8,2 milioni di metri cubi tele riscaldati.

In particolare, oggi sono 70 i comuni teleriscaldati attraverso l’uso di fonti rinnovabili con 88 reti, concentrati in Toscana dove è ricca la risorsa geotermica e in Trentino Alto Adige dove sono noti gli impianti a biomassa. 59 sono invece i comuni che ospitano nel proprio territorio le 72 reti alimentate da una sola tipologia di combustibile come gli impianti cogenerativi fossili, caldaie, centrali termoelettriche e recupero di calore da termovalorizzatori; 21 quelli con impianti alimentati da un mix di combustibili, fossili più recupero di calore e fonti energetiche rinnovabili.  Il 67% della potenza totale utilizzata è costituita da impianti di cogenerazione alimentati da  combustibili fossili, con 2.120 MWt (megawatt termici), mentre la restante quota di potenza è coperta da impianti di cogenerazione utilizzanti fonti energetiche rinnovabili e rifiuti solidi urbani per 615 MWt e da produzione termica semplice da fonti rinnovabili termiche per il 13%. Circa l’1% della potenza installata appartiene invece alla categoria delle pompe di calore ad alta temperatura.

‘Abbiamo realizzato questo rapporto congiunto AIRU – Legambiente per contribuire a una discussione che riteniamo fondamentale sulla prospettiva delle reti che vanno nella direzione di città sempre più efficienti e smart – ha dichiarato Katiuscia Eroe dell’ufficio Energia di Legambiente -. L’obiettivo è di far comprendere il funzionamento di questi impianti e le possibilità che possono offrire per il nostro paese e nelle diverse realtà. Il teleriscaldamento potrebbe arrivare fino a coprire una percentuale molto più elevata del fabbisogno termico nazionale, ma per questo dobbiamo fare finalmente della riqualificazione energetica la priorità nei prossimi anni, in modo da ridurre la domanda di riscaldamento, che è la principale spesa delle famiglie, e soddisfarla con le tecnologie e i sistemi più efficienti’.

‘L'idea di redigere insieme a Legambiente il rapporto Il teleriscaldamento in Italia – stato dell'arte e prospettive di sviluppo nasce con l'obiettivo di unire due esperienze e metodologie, e quindi di raccontare e fotografare lo sviluppo delle grandi e piccole reti di teleriscaldamento in Italia, mettendo in luce gli aspetti energetici e quindi ambientali tramite l'uso di mappe intelligenti – ha dichiarato Ilaria Bottio, Segretario generale AIRU -. Ma lo stato dell'arte non basta. Interessante è l'analisi delle possibilità di sviluppo che potrebbe avere questa infrastruttura se debitamente sostenuta. Infatti seppur degna di rispetto ad ogni tale tecnologia soddisfa solo il 6% del fabbisogno nazionale di domanda per riscaldamento, mentre dalle valutazioni, seppur parametriche, si potrebbe arrivare ad un 25% . Il pregio del teleriscaldamento e quindi suo intrinseco valore è proprio di collettare tutte le risorse energetiche disponibili sul territorio e di veicolarle verso l'utenza potenziale’.

 

 gc

16-12-2014

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